giovedì 10 novembre 2011

FJORDNE: “Charles Rendition” (release date: 19 luglio 2011, Kitchen.Label)

# Prudentemente consigliato da DISTORSIONI

Vi sono musicisti che traggono ispirazione dal cinema, altri (in misura notevolmente minore) dalla letteratura. Fjordne è certamente uno di questi. Nel 2009 con "The Setting Sun" ha condiviso le inquietudini del grande romanziere Osamu Dazai, che nel 1947 descriveva la decadenza spirituale del Giappone del primo dopoguerra,
nel pieno di quegli stravolgimenti che avrebbero mutato definitivamente il paese. "The Setting Sun" non descriveva solo la crisi di una società che ricominciava tutto da capo, ma soprattutto il declino spirituale dell’individuo sottoposto a pressioni terribili. Nel 2011 Fjordne con “Charles Rendition” riprende ancora una volta il tema della lotta disperata dell’uomo contro le forze invisibili che spingono l’animo umano verso la decadenza fisica e spirituale. Ispirato al celebre “Great Expectations” di Charles Dickens, “Charles Rendition” descrive le inquietudini e le durezze vissute da un ragazzo durante il suo passaggio dall’adolescenza alla maturità. L’adolescenza del protagonista è legata alla foresta, di cui rimane un vago ricordo che rimanda confusamente a tutto quel che si è perduto. La maturità è invece legata alla città, alle sue ansie, ai suoi fallimenti, al suo degrado. Della foresta e dell’adolescenza rimane solo un ricordo debole. Smarrita quest’ultima fievole luce, il silenzio cadrà definitivamente sul mondo. “Charles Rendition” è un album pieno di atmosfere misteriose, malinconiche, introspettive, attraverso le quali Fjordne cerca di comprendere le molteplici forme della decadenza, descrivendone le conseguenze sugli individui e sulle cose. Il decadimento non è esclusivamente il risultato dell’ineluttabilità e dell’irreversibilità del fluire del tempo (si pensi al ticchettio metronomo dell’orologio in Gathering o al rumore della carica a molla di un pendolo in Constallation), ma è soprattutto l’effetto dei fallimenti umani determinati dalle forme moderne del progresso (Forfeiture). Se la città è il luogo del declino spirituale, la natura con sue sonorità misteriose (Profeteia), con i suoi suoni indefiniti (Awakening), con la sua straordinaria forza evocativa (Constallation), rappresenta davvero l’ultimo rimedio (Antidotal) contro la decadenza. La memoria e la sua trascrizione, ovvero la scrittura (Hazel) è invece l’unico rimedio contro il tempo ed il suo disfacimento. Un album stupendo e carico di fascino questo “Charles Rendition”. Assolutamente uno dei migliori album del 2011.
Felice Marotta

Kitchen.Label/Fjordne


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