martedì 22 aprile 2008

Recensioni / Esteri / R.E.M. : Accelerate (W.B.-2008) -- La band di Athens sigla un capolavoro --


La peculiarità maggiore della grande band di Athens, in auge sin dai primissimi anni ’80, è sempre stata quella di avere un’ispirazione compositiva che fonde un fascinoso appeal melodico con un’energia strumentale irresistibile, soprattutto dal vivo. L’anno scorso con R.E.M live ce ne hanno dato ennesima prova.
Tuttavia a partire dalla fine degli anni ’90 con Up (1998), dai tratti quasi ambient, i loro dischi, dispensati molto parcamente, hanno cominciato a privilegiare nel nuovo millennio la costruzione di atmosfere malinconiche e l’esplorazione di armonie profonde e stratificate.
Reveal (2001) abbagliava con i suoi cromatismi solari e le performances sognanti di Michael Stipe recuperando i Beach Boys meravigliosi degli anni ’60 ma il languido Around the sun (2004) è finito con l’essere strapazzato eccessivamente dalla critica nostrana e non.
La stessa critica che troppo spesso dimentica che gli artisti, in questo caso i musicisti, nel corso degli anni e della loro carriera non sono e non possono essere uguali a se stessi, poiché la loro ispirazione riflette stati d’animo e fasi esistenziali cangianti.


Certamente con ACCELERATE Stipe, Buck e Mills riaprono le ostilità con un sound molto più urgente di Around the sun, che vede nuovamente le chitarre aggressive di Peter Buck in primo piano, tornando ad essere nelle liriche e nell’approccio compositivo ‘politico’ più reattivi allo stile di vita sempre più stressante ed ‘accelerato’ del pianeta.
Insomma la logica ed aggiornata prosecuzione di Lifes riches pageant, Document, Monster e New adventures in hi-fi, per la gioia della critica che non ama i Rem più meditativi.
La formidabile terna iniziale Living well is the best revenge, Man-sized wreath e Supernatural superserious torna a quella dinamica lucida e serrata che li ha resi famosi ed amati sin dagli anni ’80: tema principale subito coinvolgente ed inciso ancor più fascinoso su urgente ed essenziale sezione ritmica, capacità di sintetizzare in tre minuti una pop song perfetta.
Le finali Horse to water e I’m gonna DJ insistono su tale estetica tagliando il nastro dei due minuti o poco più.
E’ la parte centrale del disco ad affascinare maggiormente, ascolto dopo ascolto, quella in cui il carisma interpretativo di Michael Stipe dimostra di avere a tutt’oggi pochi rivali: l’obliqua ‘politica’ Houston, con organo e basso deraglianti, l’elegiaca Until the day is done, la sofferta Accelerate, le mutanti, chiaroscurali Mr.Richards e Sing for the submarine che dimostrano di quali picchi compositivi siano ancora capaci i R.E.M..
Penso questa volta si sia tutti d’accordo, senza critica divisa: Accelerate é un capolavoro di poco più di mezz’ora, ed anche se il 2008 è cominciato da solo 4 mesi sarà sicuramente nella mia Top Ten.

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PASQUALE ‘ Wally’ BOFFOLI