giovedì 9 novembre 2006

Recensioni / From The Past ; NICK CAVE /BAD SEEDS:The First Born is Dead (1985) -- Kicking Against the Pricks (1986) --- Your Funeral, My Trial (1986)


Negli ultimi anni e nelle ultime sue opere NICK CAVE si é come dire ' regolarizzato', avvicinandosi ad una forma-canzone canonica e dai tratti lirici inconfondibili, estremamente penetranti.
Mi piace quindi rispolverare alcune mie vecchie recensioni di tre dei suoi albums degli anni '80 tra i più 'incontinenti', slabbrati e in alcuni casi informali.
Ma forse il termine più appropriato è 'VISIONARI' .
Ve li racconto ex-novo sperando di mettere la classica 'pagliuzza' nell' orecchio di qualcuno, affinché li vada a riscoprire in tutta la loro potente unicità.
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THE FIRST BORN IS DEAD (1985 / Mute )
Registrato agli Hansa Studios di Berlino, The Firstborn Is Dead é un disco importante per Cave perché sviscera compiutamente per la prima volta il suo immaginario musicale americano.
Il blues del delta del Mississippi prima di tutto, ma anche il gospel/spiritual ed il rock&roll, il tutto filtrato perfidamente dalla sua vena esasperata e da liriche maledette.
L'espressionismo strumentale sulfureo e minimale della slide di Blixa Bargeld, Barry Adamson e Mick Harvey, un combo perfetto per materializzare gli incubi di Nick.
Un australiano con base a Londra e Berlino che rivisita le sacre radici dei neri schiavizzati nell'America guerrafondaia... più totalizzante di così!
Il fantasma di Elvis 'the king' é così di nuvo omaggiato nella tempestosa Tupelo, il blues lancinante di Knockin' On Joe e quello schizzato di Black Crow King, le paludi insidiose di Blind Lemon Jefferson, l'ansia patologica di Train Long Suffering...versione psicopatica del classico rockabilly Mistery Train.
Wanted Man, cover chirurgico/seriale di Bob Dylan.Un disco che sublima la disperazione in potenti, visionari e stridenti scenari metallici.
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KICKING AGAINST THE PRICKS (1986 / Mute / Elektra)
Un'opera che letteralmente saccheggia traditional-songs al 90% americane, e il culmine da parte di Cave di un processo ortodosso di riappropriazione artistica delle radici blues, gospel, pop, rock che nei Birthday Party si intravvedevano solo confusamente, annaspanti nello splendido caos anarchico sonico del gruppo australiano.
Le covers crudeli di I'm Gonna Kill That Woman di John Lee Hooker e del superclassico Hey Joe sono visionarie ed allucinate; in All Tomorrow's Parties Cave ed i semi cattivi serializzano mirabilmente la reiterazione velvetiana ampliando il concetto di tradizione rock senza forzature.
Questi gli apici creativi di Kicking… con i Bad Seeds che girano a mille, strumentisti assolutamente scarni, essenziali, improntati ad un espressionismo quasi pittorico: Bargeld gratta e tormenta la sua chitarra senza requie, Harvey sfoggia la sua immensa tavolozza cromatica dividendosi tra pianismi martellanti, archi classici.....
L'intimismo noir di The Folksinger di Johnny Cash, i commossi fiotti spiritual/gospel di Jesus Met The Woman At the Well e Long Black Veil sono poi dei vestiti su misura per un Nick impegnato a trasfigurare la lezione dei padri con carisma immenso.
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YOUR FUNERAL, MY TRIAL (1986 / Mute / Elektra)
Il disco più sottovalutato e trascurato di Nick ed i suoi semi cattivi, dopo l'eclettico Kicking Against The Pricks.
Nato dalla fusione di due e.p. separati e da un periodo travagliato in seno ai Bad Seeds, in realtà ancora oggi conserva un maledetto fascino dark berlinese... la produzione morbosa di Flood ed un suono placentale/velato di vizio... insomma, davvero il 'Berlin' di Cave!
Archetipi femminili tra il sacro e profano. Torbide e meravigliose ballate decadenti come Sad Waters, Your Funeral... My Trial e la febbricitante Stranger Than Kindness.
The Carny...la surreale sagra brechtiana da cabaret berlinese dell'imbonitore, del ronzino e di una carovana di 'freaks'.
Il furore di Jacks Shadow, Hard On For Love e She Fell Away si stempera nella sentita cover di Tim Rose, Long Time Man.


PASQUALE BOFFOLI

http://www.nickcaveandthebadseeds.com/

due piccoli estratti audio dall'ultimo AbattoirBlues /The Lyre of Orpheus..tanto per gradire!

http://exodus.interoutemediaservices.com/deliverMedia.asp?id=7FBD900F-3BEC-4A51-B7F2-2F585B243A6D

http://exodus.interoutemediaservices.com/deliverMedia.asp?id=085F3EAC-C7F9-44BF-B3BA-456574BEEC4B

lunedì 6 novembre 2006

Collaborations; Anniversari : Ricordando PIER PAOLO PASOLINI, by Tony Face


Anche Tony Face, noto appassionato studioso ed esperto di Cultura Mod e Sixties, nonché blasonato batterista di rock-bands nostrane come Not Moving e Link Quartet ha accettato di apparire con i suoi scritti in http://musicbx.blogspot.com .

E debutta alla grande con un bel pezzo sull'anniversario della tragica morte di Pier Paolo Pasolini, che già proprio dai profondi sixties, da tutti incompreso ed isolato, ci lanciava inquietanti premonizioni sulla società contemporanea in cui noi ci dibattiamo.
Riflettiamo !
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Il 2 novembre 1975 PIER PAOLO PASOLINI fu zittito per sempre.
Uno degli intellettuali , artisti , scrittori più significativi e "avanti", una delle menti più lucide e impegnate nella storia della cultura italiana , chiudeva tragicamente un'esistenza controversa ma sempre decisamente e coerentemente controcorrente.
Sulla morte di Pasolini sono state ipotizzate diverse implicazioni: dall’estremismo di destra alla banda della Magliana (all’epoca fu rubato il negativo degli ultimi giorni di girato di Salò e Novecento e chiesto un riscatto di due miliardi di lire, come confermato da SergioCitti ) dai servizi segreti italiani ai discepoli di Evola, ai politici infastiditi dai suoi elzeviri al vetriolo apparsi sul Corriere della Sera, alla P2 fino al tacito coinvolgimento dei borgatari stessi dell’Idroscalo (tutti sordi quella notte) e alle tesi di Giuseppe Zigaina, secondo le quali Pasolini avrebbe inscenato la propria fine in un contesto religioso-simbolico preannunciato da alcune sue poesie e da passi di Petrolio (cfr. Pasolini e l’abiura, 1994 e Hostia, 1995). Una summa di tutte le ipotesi è contenuta nel film Pasolini, un delitto italiano (Marco Tullio Giordana, 1998) e nel primo capitolo di Vita di Pasolini, biografia scritta da Enzo Siciliano ed edita da Rizzoli nel 1979.
Di sicuro non morì come è sempre stato sostenuto.
Personalmente Pasolini ha segnato pesantemente la mia adolescenza e mi ha insegnato tanto (lo portai come autore italiano all'esame di maturità e la commissione presieduta da un prete non ne fu contenta)
A casa mia in un quadro c'è la pagina del Corriere del 14 novembre 1974 scritta da Pier Paolo Pasolini

TERRIBILMENTE ATTUALE

IO SO.
' Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum.
Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista) .
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere.
Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è poi così difficile... '
TONY FACE