giovedì 16 agosto 2007

Ten Years of Bad Afro Records : Dieci anni e più di garage-punk bollente dalla Scandinavia / 2007: DRAGONTEARS, DEFECTORS, THE SETTING SON by Wally






I N T R O ----- 1996 / 2006

L'anno scorso Mr.Lars Krogh e c. hanno festeggiato con una serie di fantastici concerti dieci anni di attività della Bad Afro Records, l'etichetta danese da lui fondata nel 1996, che più di ogni altra (Low Impact. Feedback Boogie ...) dalla lontana Scandinavia ha generato nel giro di boa del nuovo millennio un'autentica fiammata neo-garage europea (ma anche punk e rock&roll) che ha portato per un magico attimo un genere eternamente 'di nicchia'ai clamori delle cronache.
Due a mio parere in questa decade i dischi della Bad Afro che più hanno eccitato fans e critica e venduto in modo rispettabile se confrontato al target non certo esaltante di questa 'estetica' rock che, facendo gli scongiuri, non esalerà tanto facilmente l'ultimo respiro:
Money For Soul (2003) dei favolosi Baby Woodrose, autentici 'timeless' fuoriclasse, raccolta visionaria ed ineguagliata di acidi anthems garage-punk di purissima estrazione sixties e This Condition Is Incurable (2001) degli svedesi Maggots, capitanati dal veterano Mans P.Mansson, eroe nei Wylde Mammoths e Crimson Shadows della primissima ondata garage scandinava anni '80: un album di garage punk aggressivo e moderno, molto più rockistico nel senso rollingstoniano del termine, che paga sentiti tributi ai precursori DMZ e Flamin' Groovies.
Ma nel corso di questi dieci anni, grazie ad una fede incrollabile ed ad un lavoro certosino, costante di ammodernamento del patrimonio garage e punk più grezzo e primordiale degli anni '60 anni la Bad Afro ci ha fatto conoscere ed ha svezzato tantissimi talenti scandinavi di varia provenienza, evitando saggiamente una politica campanilistica : Flaming Sideburns, On Trial, Defectors, Sweatmaster, Royal Beat Conspiracy, Chronics, Festermen, Burnouts, Silver, Slideshaker, anche grazie ad una folta produzione di 7", 10"/12" su vinile e CD singles.
La forza d'urto di cui sopra forse si é affievolita negli ultimi due, tre anni ma nella prima parte del 2007 la Bad Afro ha fatto uscire tre dischi favolosi e molto diversi anche se legati da un comune 'credo' nel sound rock più incontaminato da waves inconsistenti e passeggere.
Andiamo ad esaminarli ma prima lasciatemi proporvi una personale discografia essenziale della Bad Afro Records 1996/2006 (esclusi i numerosi 7", 10"/12" e CD singles), cioé quelle uscite che meglio l'hanno caratterizzata e che non possono mancare nella vostra CDteca!

Bad Afro Records essential Discography 1996 / 2006

- V/A : Pushing Scandinavian Rock to the Man vol.1 (2000) vol. 2 (2001) vol.3 (2002)
- Flaming Sideburns (Finland): It's Time to Testify (2000)
- Festermen (Finland) : Full Treatment (2000)
- Flaming Sideburns (Finland): Hallelujah Rock'n'rollah (2001)
- The Maggots (Sweden) : This Condition Is Incurable (2001)
- The Burnouts (Denmark): Close to Breakevil (2001)
- The Chronics (Sweden) : Make You Move ( 2002)
- Royal Beat Conspiracy (Sweden) : Dig It! (2002)
- Sweatmaster (Finland) : Sharp Cut (2002) >
- Baby Woodrose (Denmark) : Money For Soul (2003)
- Baby Woodrose (Denmark) : Blows Your Mind! (2003)
- Baby Woodrose (Denmark) : Dropout! (2004)
- Sweatmaster (Finland) : Song With No Words (2004)
- The Defectors (Denmark) : Turn Me On (2004)
- Sweatmaster (Finland) : Tom Tom Bullet (2005)
- On Trial (Denmark): Forever (2006)
- Flaming Sideburns (Finland) : Back to the Grave (2006)


www.badafro.dk

PASQUALE BOFFOLI

2 0 0 7

THE DRAGONTEARS : 2000 MICROGRAMS FROM HOME


Uscito nel marzo del 2007 e curato in tutto e per tutto da Lorenzo Woodrose, leader (guitar/vocals,organ) dei Baby Woodrose questo disco ne rappresenta l'incarnazione più prodondamente 'psichedelica', oltre che il ritorno della band nell'ovile affettuoso della Bad Afro dopo la parentesi di Love Comes Down, peraltro un ottimo disco, inciso per la Playground Music. .
Dragontears
quindi come ennesimo side-project (dopo gli antichi/deceduti Disconnecred Flowers, Pandemonium e Spids Nogenhat) di Guf Lorenzen che vede partecipi con coloriti pseudonimi, The Moody Guru, Fuzz Daddy, The Hobbit, anche attuali membri degli splendidi e crepuscolari On Trial (Lorenzo ne fece parte agli inizi), impegnati in misteriosi aggeggi come swoops, bubbles, audio hallucinations accanto ai più tradizionali bajo e glockenspiel.
Le intenzioni sperimentali dei Dragontears sono palesi e Lorenzo Woodrose ce ne parla compiaciuto nell'intervista che ci ha concesso (é la seconda volta che ci sentiamo, dopo l'esplosione nel 2003 di Money for Soul!) : si tratta di 40 minuti in 6 brani legati senza soluzioni di continuità da segmenti visionari ed allucinati nei quali l'inconfondibile impronta epico/acida dei Baby Woodrose appare stemperata in una stagnante liquida psichedelia fatta di chitarre ed organi riverberati e timbriche/strumenti vintage-analogici, un'infida palude sonora nelle cui sabbie mobili la psiche annega morbidamente ma inesorabilmente!
La porzione più emblematica sono indubbiamente i diciotto (!!!) minuti di The Doors Of Prescription, ipnotici e minimali, un allucinato affresco meccanico che lascia riaffiorare tutte le nostre psicosi e segrete paure: sfuma per poi evocarne l'ectoplasma nella finale visionaria Heliodrone.
Hobbiten's Drom é al contrario fatata e popolata di elfi.
Microdof e Doubstains si perdono negli anfratti di un garage stupefatto e rindondante; Borderline vive di potenti rifrazioni lisergiche 13th Floor Elevators, anche se Lorenzo Woodrose nega nell'intervista, ma a mio parere, nel suo disarmante umorismo si ritrae solo un pò timidamente davanti ad imbarazzanti e lusinghieri paragoni.
2000 Micrograms From Home é solo un esperimento (il nuovo lavoro di Baby Woodrose, Chasing Rainbows già incalza, in uscita ad ottobre 2007) a quanto dice Lorenzo, ma sfonda molte porte percettive oltre che i limiti del garage tradizionale ed ha le fattezze di una dimensione sensoriale parallela.
Vorresti che quei 40 minuti si autorigenerassero ancora ed ancora conducendoti per mano in un trip infinito!

www.myspace.com./dragontears2000
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PASQUALE BOFFOLI




THE DEFECTORS : BRUISED AND SATISFIED



Giunti al loro quarto lavoro THE DEFECTORS, danesi di casa alla Bad Afro scolpiscono nello spazio garage atemporale con Bruise And Satisfied 13 brani davvero stupefacenti per violenza espressiva.
Mort Harder (vocals), vocalist potente e crudele, Krist Western (guitars), Martin Budde (farfisa organ) e c. adottano nei primi 7 brani in Bruised and Satisfied una penetrante estetica horror non certo nuova in questo genere: ciò che colpisce é la convinzione e l'autoironia con cui ripropongono con darkissima ottica b-movie (dopo il grezzo intro cinematografico/recitato Welcome All Sinners degno di uno Screaming Lord Sutch, livido del theremin di Budde), storie di morti tragiche e violente, di zombies resuscitati assetati di sangue e di vita che non ne vogliono sapere di trapassare definitivamente, in brani come Creepy Crawl, Dancing Ghouls, Bruised and Satisfied, Resurrection, I Want Blood, The Final Thrill.
Il suono é denso in questi brani di riferimenti: prima di tutto i Fuzztones di Lysergic Emanations, le cui atmosfere paludose e criptiche e riemergono in più di un'occasione; poi la voce torbida e viziosa di Mort Harder in Creepy Crawl, Dancing Ghouls e Resurrection che pare affondare il coltello nella ferita incarnando un Rudi Protrudi dai toni ancor più assatanati, ben coadiuvato dai cori di Hell-Eye (bass) e M.Budde.
Ma come non far notare che le tastiere goticho/criptiche di Martin Budde (in alcuni casi l'intero sound in generale!) conferiscono più di un tocco Stranglers, che in Final Thrill (in odore di spaghetti western), lenta e percorsa da una fascinosa armonia colma di ineluttabilità, dal theremin inquietante di Budde , e dai brividi timbrici di Krist Western rivive un pò dello psychobilly crepuscolare dei Cramps.
Nella notturna e malata I Want Blood poi Harder pare addirittura ispirarsi al Tom Waits più arruffato e decadente: una zombie-ballad strappalacrime bruscamente interrotta dall'assalto alla baionetta di Gettin' It On, primo di 6 brani che sancisce la seconda parte di Bruised and Satisfied, rigorosamente secondo lato della versione in vinile.
The Defectors continuano da qui sino alla fine a galvanizzare la parte più 'raw' e 'wild' della nostra psiche: 6 brani eseguiti con la costanza perforante di un martello pneumatico, performances all'insegna del garage-punk più brutale e misogino che si possa immaginare: sì perché titoli come Love Is Evol, Fuck You 'Cause You're Lookin' Good, Baby When You're Gone, Lose It parlano chiaro dandoci un quadro non proprio idilliaco dei rapporti con l'altro sesso.
In più dei riffs all'unisono semplici, secchi ma cattivissimi e rabbia cieca in Lose It e Gettin' It On, You Better : sembrano quasi dei Troggs del nuovo millennio inaciditi e ben shakerati con la seminale essenzialità garage dei Sonics.
Ciliegina sulla torta: il fuzz di Kris Western, schiavo per l'intero disco della prepotenza cinica di Mort Harder, sembra impazzire nella finale Baby When You're Gone (che ha un refrain corale degno di un hit garage dei '60), esce allo scoperto tra le urla isteriche di Mort disegnando un memorabile solo minimale che naufraga genialmente in allucinate distorsioni nella breve ripresa finale del brano.
The Defectors rappresentano quanto di più trash, virulento e shoccante possiate trovare nel panorama internazionale del moderno garage.
Un'altra produzione Bad Afro (uscita in contemporanea con i Dragontears nel marzo del 2007) che corrisponde ad un centro pieno e che la qualifica come la più accreditata etichetta punk-garage europea in questo momento.


www.thedefectors.com
www.myspace.com/thedefectors
www.badafro.dk

PASQUALE BOFFOLI





THE SETTING SON : THE SETTING SON

Dopo i trips totalizzanti di Dragontears e Defectors, ecco la più recente uscita della Bad Afro, THE SETTING SON: l'eroe é il giovane Sebastian T.W. Kristiansen, cantante, chitarrista ed organista, coadiuvato nella sua prima omonima uscita da Adam Olsson (guitar) degli Aim, Marco Burro (bass) degli Untamed e l'onnipresente iperattivo Lorenzo Woodrose (drums, percussion vocals) che produce anche il tutto in modo sobrio e funzionale.
Il disco é un bagno salutare nel garage più puro ed essenziale, al limite in alcuni casi del pop e della bubblegum music (ricordate?)!
Il bel cd single In A Certain Way che ne ha preceduto la pubblicazione (brano contenuto anche nell'album) ne ha anche preannunciato eloquentemente l'agile ed incisiva concezione garage, caratterizzata dall'insolente grezzo, a volte monocorde vocalismo adolescenziale di Sebastian, una sorta di ingenuo marchio di fabbrica che a volte può riportare alla mente il minimalismo militante di uno Sky Saxon (Seeds).
Gli episodi garage più pimpanti ed avvincenti sono certamente In A Certain Way, I'm Down, l'iniziale Running Demons, Desperate Soul (un piccolo capolavoro di compatte sonorità sixties con il delicato solo flautistico di Sigrid Inderberg).
Nella conclusiva triste ballata You Better Run Away From Me , velata di cromatismi serali, Sebastian Kristiansen sfodera un falsetto adolescenziale decisamente accattivante; é di un addio che si parla e Adam Olsson lo sottolinea bene con un accorato breve fuzz-solo.
Mirabile per tutti i 32 minuti di THE SETTING SON l'interazione dei suoi repentini/aggressivi interventi chitarristici con le delicate, a volte crepuscolari brevi frasi della sei corde di Sebastian e soprattutto con il suo organo minimale dal sapore decisamente sixties: un'integrazione che genera un piccolo miracolo di equilibrio cromatico.
La semplicità bubblegum /pop della vena compositiva di Kristiansen invece é palese in episodi come I Wanna Be Your Boy, All I Want Is You, Le Sacre Coeur, I Love You, tenere dichiarazioni quasi da teenager, sempre comunque di gradevolissima fruizione!
The Setting Son, un disco Bad Afro di garage-pop naif, quasi disarmante, agli antipodi delle due produzioni 'forti' immediatamente precedenti: Dragontears e Defectors, che va ad arricchire egregiamente lo spettro espressivo e la scuderia di talenti dell'etichetta danese.
In attesa del nuovo lavoro, Chasing Rainbows, in uscita ad ottobre degli immensi danesi Baby Woodrose.

www.myspace.com/thesettingson
www.badafro.dk

PASQUALE BOFFOLI

p.s. : questo speciale BAD AFRO é stato scritto e montato tra il 16 ed il 19 agosto 2007.