Dal profondo del marasma creativo relativo al Kraut Rock tedesco anni 70, alcune segnalazioni di dischi (e relative ristampe) interessanti quanto misconosciuti. Una scena molto viva quella del rock tedesco in quegli anni, in una Germania Occidentale sempre in bilico tra i tragici e ancora recenti ricordi degli orrori nazisti e una situazione di perenne tensione politica con l’ingombrante vicino Orientale. Dal 1966 si ebbe in quella nazione la crescita di un movimento giovanile fortemente politicizzato e molto polemico nei confronti di una società paternalista piena di claustrofobiche regole comportamentali e caratterizzata da un consumismo estremo. Da qui la nascita di molte comuni giovanili che volevano andare in senso contrario e contro quelle regole, nelle università si sviluppò un movimento molto vivace che coincise con la creazione di una particolare visione della musica rock, in quell’epoca mezzo di comunicazione giovanile preferito a livello planetario. Misticismo, anarchismo e una forte impronta lisergica caratterizzarono il rock tedesco negli anni 60 e 70, una risposta netta e in totale controtendenza con il quadrato e tradizionale modo di pensare germanico.
Satin Whale
Una band poco conosciuta ma, a mio parere, molto interessante furono i Satin Whale, e soprattutto il loro primo 33 giri; band prog rock originaria di Bonn e con nella sua line-up brillanti individualità a livello di tecnica strumentale e compositivo. Il bassista Thomas Bruck, il tastierista Gerald Dellmann, il chitarrista e polistrumentista Dieter Roesberg e il batterista Horst Schoffgen, questi i componenti la band, che fu protagonista di un rock jazzato e con improvvise e perentorie aperture hard rock, frequenti cambi di tempo e di ritmo e un notevole impatto sonoro, impasti vocali corali e un coinvolgente interplay tra l’organo Hammond di Dellmann e la travolgente
chitarra elettrica suonata con notevole bravura e feeling da Dieter Roesberg. Il loro primo lp venne dato alle stampe nel 1974 per l’etichetta Brain/Metronome, specializzata nel Kraut Rock ma che ebbe in scuderia anche gruppi inglesi come gli Steamhammer. Il disco si intolava: "Desert Places", cinque lunghi brani caratterizzati da riff coinvolgenti e da dinamiche sonore intelligenti; Season Of Life brano virato alla psichedelia made in USA e la lunga Perception “piece de resistence” del disco, i brani più rappresentativi, un ottimo lavoro che richiama alla mente in qualche occasione i Wishbone Ash e in altre certe atmosfere Pinkfloydiane. Il disco fu praticamente registrato live in studio e la popolarità dei Satin Whale ebbe il suo top quando fecero da supporto al tour europeo dei Barclay James Harvest nel 1974. In seguito registrarono altri cinque dischi, suonando fino all’inizio degli anni 80. Poi l’oblio. Necronomicon
Prologue
Sameti
La terza e ultima proposta: della serie 'crucchi, sballati e dimenticati' sono I Sameti, band originaria di Monaco di Baviera, fondata nel 1971 da Dieter Serfas e Christian “Shrat” Thiele, entrambi reduci dall’esperienza della registrazione dell’lp "Yeti" con gli Amon Duul II, condivisa con l’inglese Dave Anderson, poi unitosi agli Hawkwind. Con loro Robert Eliscu (ex Popol Vuh), Jurgen Benz, il chitarrista Walter Bratengeier e il batterista Klaus Gotzner. I nostri dettero alle stampe nel 1972 il loro primo 33 gg., l’omonimo "Sameti", per la label Brain/Metronome. Il disco è una specie di lungo trip, con il lunghissimo brano intitolato Improvisation/Anotherwaytosee Part.1 - Part. 2 di oltre 22’, jam psichedelica
acida nella tipica forma espressiva preferita dal Kraut Rock e dai suoi interpreti e altri quattro brani tendenzialmente più hard rock, tra cui la stonata Big Fat Brother Joint, che dice tutto sulle intenzioni dei musicisti e del loro intimo rapporto con la Cannabis sativa e con i suoi effetti esilaranti. Chiaramente il loro sound fu fortemente influenzato dai loro precedenti con gli Amon Duul II. Anche in questo caso l’lp originale è piuttosto raro e valutato intorno ai 200 euro. Nel 1974 registrarono un secondo disco: "Hungry For Love", virato verso un rock decisamente più tradizionale, a cui seguì la fine del progetto Sameti. Per concludere tre dischi e tre band che vale la pena di ascoltare e di conoscere, episodi minori di una scena rock anni 70, come quella tedesca, di cui si è perso un po’ il ricordo, con tre diverse caratteristiche peculiari: la tecnica strumentale, l’angoscia esistenziale e il sempre rimpianto sex, drugs and rock n’ roll. Gute Musik Horen!Guido Sfondrini
Discografia:Satin Whale:
Desert Places (1974, Brain/Metronome)
1975 - Lost mankind
1977 - As a keepsake
1978 - Whalecome (2LP) Live
1978 - A whale of time
1979 - Die Kündigung / Double Up (7")
1979 - On Tour / Live
1979 - Die Faust in der Tasche (Soundtr.)
1980 - Don't stop the Show
Necronomicon:
Tips Zum Selbstmord (1972, private pressing)
Strange Dreams (1976)
Vier Kapitel (1990, Little Wing Of Refugee - 4 lp box)
Sameti:
Sameti (1972, Brain/Metronome)
Hungry For Love (1974)
Prog Archives
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