Le quattordici tracce hanno il sapore di una Piña Colada con una dose eccessiva di latte di cocco: dolce, stimolante ma alla lunga nauseante e con un retrogusto troppe volte assaporato. Los hermanos Davila non smentiscono le loro scelte stilistiche aggrappandosi ancora una volta a sonorità punk rock (Patitas ha l'ombra di Blitzkreig Bop nascosta dietro l'angolo), garage e spruzzi di pop nelle ballate, coperti da una patina di bassa fedeltà ad effetto valium. Permane nel disco un'energia sommessa, in attesa di esplodere ma che non riesce a trovare il giusto slancio. Una maggiore inventiva e una registrazione pronta ad accantonare l'effetto lo-fi avrebbero sicuramente migliorato le prestazioni di "Tan Bajo" che non disdegna, comunque, alcuni brani orecchiabili e piacevoli. Esa Nena Nunca Regreso e Obsesionao sono un discreto esempio di attuazione di quella trinità di cui sopra con dei ritornelli che facilmente canterete sotto l'ombrellone ma scorderete mentre vi spalmerete il doposole a casa. I Davila 666 non producono la scottatura sperata. L'estate è breve in questa latitudine e rimaniamo in attesa di un successivo disco pronto ad infuocare le gelate notti invernali.
Crizia Giansalvo
In The Red Records
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