Come tutti sanno il 1968 fu un'anno particolarmente caldo, si voleva demolire quell'antica struttura sociale che ormai risultava stantia e incompatibile con la nuova voglia di rinnovamento giovanile, la gente si rendeva conto d'avere un pensiero e una volontà propria anche se come tutti sanno nell'ombra più o meno voluta, agitatori d'ogni fazione esercitavano il loro influsso manipolatore. Un preludio superficiale questo, solo per introdurre un magnifico gruppo proveniente da Detroit, gli Mc5. Dall'altra parte dell'oceano le ribellioni di protesta erano molto più feroci e violente, nella città dei motori esisteva una congrega altamente politicizzata
sabato 16 luglio 2011
THE WHITE STRIPES : “Live In Mississippi” (2011,Third man records)
La storia dei White Stripes è abbastanza semplice: trattasi di una serie di intuizioni geniali e una vena creativa fuori dal comune, che a un certo punto ha incuriosito un po' tutti gli addetti ai lavori creando scompiglio e patetiche gare di tiro al bersaglio per accaparrarsi il premio di primi che etichettano quello che all'apparenza non risulta facilmente catalogabile. Infatti non è normale che due ragazzi (fratello e sorella) di Detroit se ne uscissero alla fine degli anni '90 con l'idea del duo rock'n'roll nudo e crudo senza mezzi fronzoli, sfoggiando una genialità quasi spocchiosa da tutti i tasti della
VOTE FOR SAKI: "Brucio" (September 2011, Black Nutria)
I Vote for Saki sono un duo maceratese costituito da Gianluigi Mandolini alla batteria e Riccardo Carestia alle chitarre ed alla voce. Fortemente influenzati dal blues tradizionale così come dalle sue variazioni "distorte" dei gruppi rock anni settanta ed odierni come White stripes e Queens of the Stone age, si autoproducono questo disco realizzandolo esclusivamente con tecnologie analogiche, come orgogliosamente ribadiscono nelle note di copertina.
venerdì 15 luglio 2011
REZA: “Moonless” (2011, Dust on the tracks)
Poco si sa di questo Reza Hatimi, cantautore franco-iraniano, nato a Teheran, trasferitosi in un primo momento oltreoceano a New York dove ha vissuto vari anni, perfezionando tre le altre cose il suo inglese per poi raggiungere Parigi e la Francia, scelta come patria d’adozione. Con questo “Moonless” arriva al sospirato disco d'esordio, dopo qualche singolo ed e. p. usciti nell’indifferenza totale: qui il Reza è supportato da validi strumentisti quali Pierre-Hean Grappin alla batteria, Gonzague Octaville al basso, il chitarrista Boris Kohlmayer e da Stephane Garry alle tastiere.
giovedì 14 luglio 2011
THE STEPPENWOLF: "Aggressivi, malati di blues, psichedelici, maledettamente americani”
Aggressivi, psichedelici e “maledettamente americani”, sono i primi aggettivi che mi vengono in mente pensando agli Steppenwolf e alla loro musica. Sono stati una parte importante della colonna sonora dei sixties, con songs come The Pusher, scritta dal folk singer Hoyt Axton, ma da loro resa immortale e Born To Be Wild, tramandata alla storia dai fotogrammi oggi un po’ sbiaditi del road movie per eccellenza, 'Easy Rider', manifesto generazionale e contributo fondamentale all’iconografia di un epoca irripetibile.
mercoledì 13 luglio 2011
LIVE REPORT: Tuxedomoon - 8 luglio 2011, Villa Ada, Roma
Tuxedomoon: l'estetica ed i legami con l'Italia
La fascinazione assolutamente unica e avanguardistica di San Francisco è incarnata e resa insuperabile da alcune band d’elite che fecero scuola e che ne alimentarono il mito, riuscendo a proporre una musica straniata e sperimentale sdoganata dai canoni del rock, aperta alla ricerca, colta e nevrotica e comunque sempre assolutamente esclusiva e originale. I Tuxedomoon sono tra queste senza ombra di dubbio. Oramai legati da oltre un decennio all’Italia, dopo la permanenza prolungata per oltre un mese a Cagli nel 2001, in occasione della preparazione del loro disco “Cabin in the Sky” (Crammed) effettivamente uscito nel 2004.
La fascinazione assolutamente unica e avanguardistica di San Francisco è incarnata e resa insuperabile da alcune band d’elite che fecero scuola e che ne alimentarono il mito, riuscendo a proporre una musica straniata e sperimentale sdoganata dai canoni del rock, aperta alla ricerca, colta e nevrotica e comunque sempre assolutamente esclusiva e originale. I Tuxedomoon sono tra queste senza ombra di dubbio. Oramai legati da oltre un decennio all’Italia, dopo la permanenza prolungata per oltre un mese a Cagli nel 2001, in occasione della preparazione del loro disco “Cabin in the Sky” (Crammed) effettivamente uscito nel 2004.
martedì 12 luglio 2011
SCOTT MATTHEW: "Gallantry's Favorite Son" (2011, Glitterhouse)
Si intitola "Gallantry's Favorite Son" il terzo album del cantautore australiano Scott Matthew, da non confondere con il quasi omonimo collega inglese Scott Matthews. Il primo barbuto, in perfetto stile da folksinger dei giorni nostri e con un grande talento. Il secondo invece biondo, con un viso d'angelo e ancora alla ricerca di una maturità artistica. Entrambi con tre album all'attivo di cui l'ultimo pubblicato quest'anno.
LIVE REPORT: LOU REED & Band - 10 luglio 2011, 32^ edizione Pistoia Blues Festival
Sono da privilegiato alla 32^ edizione del Pistoia Blues Festival e al concerto di Lou Reed: biglietto omaggio - ma posto "in piedi" - perché poi dovevo tenere uno show case in un locale vicino a Piazza Duomo, dove ha suonato Lou. Arrivo in zona-palco intorno alle 19. E' tutto transennato ma, come in un sogno, sento una voce dagli autoparlanti intonare Sunday Morning. Da dove mi trovo non lo posso vedere, per un attimo credo sia un disco, invece è lui che fa il check.
lunedì 11 luglio 2011
"WAITING FOR THE MOON", Tribute To Jim Morrison & The Doors (AA.VV.) (July 2011, Davvero Comunicazione/Azzurra Music)
L’onda lunga del quarantennale della morte di Jim Morrison in questo 2011 si è conclusa con l’esibizione recentissima (9 Luglio) degli ‘anziani’ Robby Krieger e Ray Manzarek con comprimari al Doors Day, nell’ambito della 32° edizione del Festival blues di Pistoia. Ma un’altra iniziativa concomitante sta facendo parlare di sé dai primissimi giorni di questo torrido luglio: la pubblicazione, in allegato al quotidiano L’Arena di Verona, del primo tributo italiano a Jim Morrison & The Doors, realizzato dall’operosa Davvero Comunicazione di David Bonato in collaborazione con Azzurra Music; disco che per la cronaca é stato presentato all'Orange Jazz Bar subito dopo l'esibizione dei Doors a Pistoia.
LIVE REPORT - “The Flowers” (2 Luglio 2011, Parkway Bikers Rock’n’Roll Café, Bari)
Il 2 luglio ho ascoltato musica dal vivo in un locale barese piuttosto originale, il Parkway Bikers Rock’n’Roll Café, roba da motociclisti nostrani, pacifici, non come quelli del nord Europa (tralascio l'America violenta per antonomasia), a parte l'apparenza: dunque, tutto tranquillo. Come concordato ci ritrovo amici che non vedevo da quarant'anni o poco meno. La mia sola aspettativa era di passare una serata in compagnia di persone che avevo conosciuto quando Bari, grazie a tutti noi, si apriva ad una musica "diversa".
domenica 10 luglio 2011
NAT BALDWIN: “People Changes” (2011, Western Vinyl)
Nat Baldwin si definisce minimalista sperimentale nel suo profilo myspace: in effetti l'ascolto di questo "People Changes", non proprio facilissimo, conferma l'arcano; i precedenti lavori del contrabbassista cantante di Portsmouth infatti, fin dagli esordi sulle orme del grande maestro free jazz Anthony Braxton, sia in solitario che con il gruppo Dirty Projectors presentano tessiture musicali piuttosto ardite e disarticolate.
LIVE REPORT: Cold in Berlin, Badly Drawn Boy - 7 Luglio 2011, Roma, Circolo degli Artisti
Cold in Berlin
Una sferzata di energia accoglie il pubblico appena si entra in sala, i Cold in Berlin hanno appena cominciato a suonare nella sala concerti del Circolo degli Artisti. L’impatto crea un misto di curiosità e timidezza, sono ancora pochi gli spettatori che si avvicinano al palco ad inizio serata. I suoni taglienti della chitarra e la tempesta sonora creata dalla batteria non fanno sconti, investono direttamente chi ascolta. La band londinese è al suo album di debutto e nella capitale britannica negli ultimi due anni ha ottenuto un discreto numero di fan che sono in continua crescita: questo ha messo un po’ sotto pressione la band per la realizzazione di questo lavoro presentato lo scorso novembre nel Regno Unito, “Give me walls”, già a dicembre diventato album del mese per Artrocker. My, la cantante, non è una che passa inosservata.
Una sferzata di energia accoglie il pubblico appena si entra in sala, i Cold in Berlin hanno appena cominciato a suonare nella sala concerti del Circolo degli Artisti. L’impatto crea un misto di curiosità e timidezza, sono ancora pochi gli spettatori che si avvicinano al palco ad inizio serata. I suoni taglienti della chitarra e la tempesta sonora creata dalla batteria non fanno sconti, investono direttamente chi ascolta. La band londinese è al suo album di debutto e nella capitale britannica negli ultimi due anni ha ottenuto un discreto numero di fan che sono in continua crescita: questo ha messo un po’ sotto pressione la band per la realizzazione di questo lavoro presentato lo scorso novembre nel Regno Unito, “Give me walls”, già a dicembre diventato album del mese per Artrocker. My, la cantante, non è una che passa inosservata.
LIVE REPORT: Jeff Beck, 29 giugno 2011, Vigevano, "10 Giorni Suonati"
La storia del rock attraversa Vigevano. Una stella della trimurti chitarristica targata Yardbirds inonda la Lomellina di suoni ed emozioni, nessuna nostalgia. Jeff è tonico e potente come mai. La band è da brividi: Jason Rebello alle tastiere (in passato visto con Sting), Rhonda Smith al basso (nel suo curriculum trascorsi alla corte del principino di Minneapolis, Roger Nelson), e, da solo sarebbe valso il prezzo del biglietto, un tellurico Narada Michael Walden alla batteria (fra i suoi sodali ricordiamo John McLaughling, Diana Ross e Robert Fripp).
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