Ciononostante quello fu un momento, come spesso capita in casi simili, fondamentale per lo sviluppo della carriera di Smolik che, incoraggiato e stimolato da noti musicisti polacchi, comprese appieno le sue potenzialità e cominciò a comporre canzoni per i grandi interpreti della scena musicale locale ritrovandosi ben presto a ricoprire il ruolo di produttore ma soprattutto di session man ricercatissimo tanto da finire nei progetti di numerosissime produzioni polacche, tra le quali vale la pena citare i Myslovitz, band di culto polacca di cui ho avuto modo di descrivere ampiamente l’excursus artistico proprio in questa rubrica. La frenetica attività di studio di Smolik e i riconoscimenti sempre più lusinghieri gli hanno valso il plauso di tutta la stampa specializzata, che l’ha eletto fra i più grandi rappresentanti della musica elettronica in Polonia. Pur con una produzione solista complessivamente limitata (solo quattro album a partire dal 2001), la presenza di Smolik nella discografia polacca recente è di assoluto rilievo e basta in questo senso leggere con attenzione il retro delle copertine di molti dischi per trovare facilmente, a vario titolo, il suo nome.
Smolik : "4"
Dopo tre album che hanno lasciato il segno nella musica in Polonia e che gli hanno permesso di ottenere numerosi riconoscimenti, tra i quali quello di miglior compositore dell’anno nel 2003 e nel 2004, Smolik è ritornato sotto i riflettori con il suo quarto album alla fine del 2010. L’esordio è stato fulminante: il disco è balzato immediatamente al vertice della classifica dei dischi più venduti collezionando in poche settimane il disco d’oro. Come già in passato, Andrzej Smolik ha voluto circondarsi di un gran numero di artisti nazionali e non (alcuni già presenti nelle sue precedenti produzioni, come Victor Davies, Mika Urbaniak o Kasia Kurzawska) con la nota curiosa e per la verità assai gradevole della presenza di Emmanuelle Seigner, attrice e cantante francese che molti ricorderanno protagonista delle pellicole del marito Roman Polański.
“4” è un album che calza come un guanto nelle meticolose geometrie elaborate dal musicista polacco e lascia spesso nell’ascoltatore un sapido gusto di suoni sornioni e rilassanti che ridanno ossigeno allo spirito e colore alle giornate più grigie. Ognuna delle dieci tracce del disco ha dunque un interprete diverso (ad eccezione di un unico brano), cosa che conferisce tuttavia all’album un clima non disomogeneo nel quale prevale il down tempo, la delicatezza vocale e la calda ricchezza melodica. Brani che invitano dunque alla lentezza, alla riflessione e che sembrano suggerire un ascolto ideale alla fine di una giornata, alle soglie del tramonto.
L’invito all’ascolto ho preferito iniziarlo dalla fine dell’album, con il brano L.o.o.t.t. impreziosito da un magnifico video in bianco e nero. Toni leziosi e soavi si inarcano su suoni prevalentemente acustici in cui la voce dell’inglese Kev Fox trova modo di percorrere a suo modo gli orizzonti immaginifici di Smolik. Brano splendido, venato da una malinconia che è ormai la cifra dominante del compositore polacco e che per un attimo mi ha riportato alle sonorità mistiche degli Spain e di Josh Haden di cui Kev Fox sembra ribadire persino il timbro vocale. Una citazione va fatta anche per Forget me not che vede protagonista Emmanuelle Seigner (e nel quale è possibile notare la presenza dello stesso Smolik). Atmosfere sognanti, chitarre acustiche, archi, ottoni che ricreano un clima dal fascino solenne e fortemente permeato da richiami cinematici (non a caso per la realizzazione del video è stato chiamato uno dei più celebri direttori della fotografia al mondo, Paweł Edelman!). Ma ogni singolo brano dell’album, dalla splendida, ciondolante Not always happy magistralmente interpretata da Joao t.de Sousa alla evocativa Pirat song in una partecipata interpretazione di Sqbass aka Radosław Skubaja che richiamerà alla mente a qualcuno l’inconfondibile cifra stilistica di un Chris Rea, è in grado di trasmettere emozione e calore pur nella variegata proposta vocale, strumento plasmato ad arte nel tintinnio, nei vuoti sospesi, nelle brume del tramonto della musica di Smolik. Tutto l’album merita dunque un ascolto non distratto e certamente non si potrà non rilevare il luccichio di piccole pietre preziose che stese come su un tappeto ci indicano la strada per ritrovare il piacere di ascoltare semplicemente della musica nella sua veste più autentica di nutrimento dell’anima. Ultima annotazione : Andrzej Smolik ha appena ricevuto tre nominations ai prestigiosi Fryderyk (sorta di Grammy Award polacco) nelle seguenti categorie: Miglior Album pop dell’anno per “4”, Migliore Produzione musicale dell’anno per l’album “4”, Miglior Compositore dell’anno. Come dire, la definitiva consacrazione di un talento.
Roberto Melfi
V Girl feat. Victor Davies
Memotion feat. Mika Urbaniak
Fades away feat. Natalia Grosiak
Never sing the love songs feat. Kasia Kurzawska
S.O.S. songs feat. Gaba Kulka