A cinque anni di distanza da Volume 4, suo ultimo doppio album in studio Joe Jackson, l’eclettico geniaccio del pop britannico (solo Costello é al suo livello!) ritorna con Rain, un lavoro che riesce a centrare l’obiettivo non facile di fondere energia ed eleganza compositiva.
Jackson conferma un ennesima volta uno stile inconfondibile affinato in trent’anni di esplorazione di aree espressive a volte molto distanti tra loro, dal punk alla classica, dal jazz alle colonne sonore.
Molti i richiami in Invisibile Man, Good Bad Boy, Citizen Sane, King Pleasure Time ai suoi primi indimenticabili albums fine anni’70/inizi ‘80 trasudanti aggressività mod, ma non ci credereste, le chitarre in Rain sono completamente assenti: a farla da padrone ed a tessere tutte le linee armoniche é il pianoforte dell’artista, strumento che già da tempo Jackson aveva mostrato di prediligere e nel quale si è perfezionato.
Esso in Solo (So Low) accompagna addirittura in perfetta solitudine la performance vocale di Joe priva di sbavature.
Complice uno combo straordinario comprendente il fedelissimo bassista Graham Maby, Jackson elargisce raffinate melodie targate Bacharach (Wasted Time) e continua nella sua affascinante ed ormai interminabile esplorazione dell’armonia e dell’arte pop.
http://www.joejackson.com/index.php
Jackson conferma un ennesima volta uno stile inconfondibile affinato in trent’anni di esplorazione di aree espressive a volte molto distanti tra loro, dal punk alla classica, dal jazz alle colonne sonore.
Molti i richiami in Invisibile Man, Good Bad Boy, Citizen Sane, King Pleasure Time ai suoi primi indimenticabili albums fine anni’70/inizi ‘80 trasudanti aggressività mod, ma non ci credereste, le chitarre in Rain sono completamente assenti: a farla da padrone ed a tessere tutte le linee armoniche é il pianoforte dell’artista, strumento che già da tempo Jackson aveva mostrato di prediligere e nel quale si è perfezionato.
Esso in Solo (So Low) accompagna addirittura in perfetta solitudine la performance vocale di Joe priva di sbavature.
Complice uno combo straordinario comprendente il fedelissimo bassista Graham Maby, Jackson elargisce raffinate melodie targate Bacharach (Wasted Time) e continua nella sua affascinante ed ormai interminabile esplorazione dell’armonia e dell’arte pop.
http://www.joejackson.com/index.php
Pasquale 'Wally' Boffoli