sabato 4 dicembre 2010

LIVE REPORT – THE MISFITS (Alpheus, Roma 19/09/2010)

Una premessa: chi vi scrive questa recensione porta il Crimson Ghost (il tipico teschio logo dei Misfits) stampato sul braccio. Difficilmente quindi questo potrebbe essere definito come un live report imparziale.
I Misfits a Roma, dunque. A distanza di 6 anni dalla prima volta che li vidi live, sempre in quel di Roma, al Circolo degli Artisti, sempre con la formazione a tre: si tratta infatti dell'ennesima reincarnazione di una band che recentemente ha festeggiato i 30 anni dalla fondazione, e che vede come unico membro fondatore superstite il bassista Jerry Only, inconfondibile con il suo devilock e il suo basso Devastator, che ricopre anche la veste di cantante. Alla chitarra Dez Cadena, icona dell'hardcore con i suoi Black Flag, nei Misfits già dal 2001, e alla batteria un giovanotto sconosciuto al posto del titolare Robo, anche lui ex Black Flag, che a quanto pare abbandona la band per problemi di salute. Avendo avuto modo di sentire Robo in un paio di occasioni, mi viene da pensare che questa sostituzione potrebbe avere dei risvolti positivi, e così è.
Il locale è strapieno, umidità tropicale, platea abbastanza varia composta sia da ragazzini che da fan più grandicelli: indubbiamente i Misfits sono ancora in grado di spingere gli ammiratori a farsi anche diverse decine di kilometri per vederli. Only si affaccia dal retropalco diverse volte, e si mette in posa per la gioia degli astanti, in fondo un concerto dei Misfits si è sempre basato sullo spararsi le pose!
Prima dei Misfits suonano un paio di gruppi spalla, che non abbiamo modo di apprezzare grazie all'intasatissimo casello di Roma Est che ci ruba un'oretta della nostra vita. Dopo un cambio palco relativamente rapido le luci si abbassano e parte il tema del cult movie di Carpenter “Halloween”, che accompagna la salita sul palco dei nostri. Da qui in poi è un massacro: il primo pezzo in scaletta è proprio Halloween, sparata quasi al doppio della velocità originale così come tutti i pezzi che seguiranno, per poco più di un'ora di concerto complessiva. Saranno 36 i brani eseguiti alla fine, tutti tiratissimi, con una prima parte del concerto composta dai grandi successi dell'era Danzig (quella dal '77 all'83 per intenderci) e una seconda parte incentrata sui pezzi del periodo Graves (dalla reunion del '95 in poi).
Fortunatamente mancano i pezzi dell'ultimo album in studio, cioé le covers dei classici del rock'n'roll americano che fanno parte di “Project 1950", ma ci sono ben altre chicche disseminate nella scaletta, ovvero due pezzi storici dei Black Flag (Six Pack e Rise Above) che hanno l'effetto di scatenare ancora di più i kids al pogo, tre pezzi inediti che saranno presenti nel prossimo album atteso per l'anno nuovo, e addirittura una gustosa cover di Science Fiction/Double Feature dal Rocky Horror Picture Show, che però individuiamo in pochi a giudicare dalle facce attonite della platea, e dal successivo “FUCK YOU ALL” che ci riserva Only.
Inutile spendere parole sull'abilità tecnica o sugli errori che possono aver compiuto i musicisti: chi scrive fa poca attenzione a questi dettagli, l'essenziale è che i 36 pezzi sfilano via come un'orda di zombie, di quelli moderni però, che corrono. E fanno male.
Nota positiva: il gruppo, nonostante gli anni e la formazione rimaneggiata (ho menzionato il roadie che, con un microfono nascosto dietro una colonna era costretto a fare da corista, e a mettere un cubetto di ghiaccio nel colletto di Only dopo ogni pezzo?), dal vivo tira un sacco come sempre, complice anche l'amore incondizionato dei fan.
Non pensate però di poter salire sul palco e urtare Jerry, non esiterà a smettere di suonare per inseguirvi, anche se siete poco più che bambini!
Nota negativa: centinaia di ragazzini con la maglietta col Crimson Ghost.
Come si fa ad andare ad un concerto con la maglietta della band? Vabbò sono finezze che si acquisiscono con l'età di solito.
La chiusura è affidata come sempre a Die Die My Darling, cantata all'unisono da tutti gli astanti (come quasi tutti i pezzi), e in un bagno di sudore la serata si conclude così, con Jerry che si spara l'ennesima posa strappando una ad una tutte le corde del basso: ma noi li amiamo anche per questo i Misfits, no?


Luca Falcone

Misfits live Bari, 2007

Misfits live Alpheus, Roma 19/09/2010

Helena
Halloween
Saturday Night
American Psycho
Die, Die My Darling
Concerto Misfits
Misfits Live Roma Alpheus 19/09/2010
Concerto Misfits @ Alpheus Rome 19/09/2010


(Articolo tratto dal n. 1 della fanzine "Mutiny! 'Zine”)
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"Mutiny! 'Zine" è la fanzine nata nel settembre 2010 nell'ambito dell'incontro tra l'associazione Mutiny di Luca Falcone, Federico Sabatini, Francesca Di Santo e Crizia Giansalvo, che si occupa di organizzazione concerti e di un cineforum mensile nell'area di Pescara; arrivando in poco più di un mese a presentare in anteprima il nuovo documentario di Julien Temple "Oil City Confidential" e, insieme all'associazione Sulmona Rockers, ad organizzare il concerto dei Vibrators, leggende del punk britannico. Il primo numero, da cui é tratta questa intervista, è uscito il 26 settembre 2010 in forma esclusivamente cartacea. E' in preparazione il secondo numero, che vedrà anche un ampliamento dei collaboratori e quindi delle tematiche musicali trattate. Per info potete trovarci su Facebook Mutiny Fanzine o contattarci all'indirizzo: mutinype@gmail.com"

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