Stasera Jonathan Wilson chiuderà con questo concerto nella sala “Hoxton Square Bar and kitchen” il suo tour Europeo. Un tour clamoroso che lo ha visto spalla in quello inglese dei Wilco e aprire il concerto di Roy Harper per il Royal Festival Hall. Bisogna anche aggiungere che Jonathan Wilson e’ stato incensato dalla stampa britannica e europea come “la nuova sensazione musicale”: sue interviste, articoli e recensioni sono stati pubblicati sui maggiori quotidiani e stampa specializzati. Uncut l’ha nominato come migliore artista emergente per il 2011 e il suo album e’ arrivato al n.4 della classifica di Mojo per il 2011. Jonathan Wilson e’ figlio degli anni 70
anagraficamente e musicalmente. Con lui sembra che la musica si sia fermata al folk rock psichedelico dei Grateful Dead, Allman Brothers, Blind Faith, Quicksilver Messenger Service. Non per nulla lo stesso Wilson ha installato il suo studio di registrazione a Laurel Canyon, nel quartiere di Los Angeles che fu la culla della scena del folk rock da Joni Mitchell a Crosby, Still, Nash & Young agli eroi del rock degli anni 70 come Jimi Hendrix, Frank Zappa, Jim Morrison. Già produttore di artisti quali Erykah Badu, Phil Lesh, Elvis Costello, Jackson Browne, Chris Robinson, Will Oldham, stasera e’ invece musicista in una sala gremita di fans e addetti allo spettacolo. Jonathan Wilson si presenta sul palco con una band di musicisti talentuosi.
Il concerto ci catapulta indietro di trent’anni sulla costa californiana. Gli strumenti sono gli stessi e l’equipaggiamento che accompagna la band prende quasi la metà del palco, come si usava negli anni 70. Lo show fluisce leggero tra alcuni titoli del primo disco di Jonathan Wilson
“Frankie Ray” del 2007, disco interessante passato nell’indifferenza della critica e l’ultimo
“Gentle Spirit”. Gli animi s’infiammano con
Desert Raven, The Way I feel, Valley. Non sorprende a metà concerto la cover dei Quicksilver Messenger Service
Lovestrong. Bastoncini d’incenso che si accendono sul palco e fans incantati dal fascino e talento di questo non più giovanissimo
musicista. Ci si prolunga in soli di chitarra e giri di synth che ci fanno ripiombare quasi nel mood di un concerto dei Pink Floyd. A fine concerto, un attimo di relax con i fans e il gruppo riparte sul suo furgone alla volta di un altro tour americano. Ritorneranno in Inghilterra a Gennaio 2012: spero che saremo in molti di più a celebrare queste piacevoli note nostalgiche di un’epoca ormai andata.
Myriam BardinoFoto di Myriam Bardino