venerdì 3 dicembre 2010

LIVE REPORT - Din (A) Tod – (To Be Or, Civitanova Marche, 01/12/2001)

Arrivo a Civitanova Marche dopo un viaggio di 500 km in mezzo ad una bufera di neve che mi fa pensare che la mia recente voglia di ritorno a certe sonorità New Wave anni ’80 deve essere proprio forte.
Alle 22.30 sono al al To Be Or, che si rivela poco più grande di un bar, per il concerto dei Din [A] Tod, gruppo Berlinese di stampo Electro-Industrial. In effetti, la Germania è da anni terra fertile per questo genere musicale che ora anche in Italia sta trovando un certo interesse.
Il duo, formato da Sven Clausen e Claudia Fasold, reduce dalla pubblicazione lo scorso anno del loro secondo lavoro "Westwerk" , termina il sound-check mentre il locale, nel frattempo, si è animato ed alle 23.20 è pronto ad iniziare.
Primi pezzi subito all’insegna del ritmo da dance hall di genere con la title-track dell’ultimo disco seguita da Creation Crucifixion dal contraddittorio testo fatto di estremismi. Sin da subito, si ergono potenti i rimandi anni ’80 di chitarra e batteria ai Joy Division e Clan Of XYMox.
Seguono due inediti che ci fanno capire che la nuova direzione del gruppo è un ritorno alle sonorità più elettroniche del disco d’esordio "The Sound of Crash". L’impianto sonoro non è dei migliori ma, tra la ridotta dimensione del locale e l’attitudine della band, la cosa sembra passare in secondo piano.
Si prosegue tra l’apprezzamento generale con Glory in the Highest ed altri brani tra cui la stupenda Margarita per un totale di circa 50 minuti di set.
Certo, se ripenso al viaggio, mi è sembrato davvero pochino ma resto convinto, anche da così poco tempo, che questa sia ad oggi una delle poche band di genere che pur strizzando l’occhio al dancefloor sa trasmettere, grazie anche al contrasto delle voci di Sven e Claudia, la sensazione di disagio di questa nostra epoca meglio di altri gruppi più attenti ad aumentare i BPM .
I Din [A] Tod saranno in Italia per altre due date, il 3 a Bologna ed il 4 a Napoli.
Se siete in zona, consiglio un salto, magari sperando in un set più lungo.

Ubaldo Tarantino
Foto di Ubaldo Tarantino


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