Tra tutte le uscite di quest’estate e autunno c’e’ stato un piccolo gioiello che non ha ricevuto l’attenzione meritata da parte della stampa italiana. “Dig on” dei She Keeps Bees e’ uscito a Luglio ma e’ ancora un disco che conserva tutto il calore dell’estate per il vostro lungo inverno e le vostre innumerevoli serate romantiche, quelle per le quali oltre alla cena preparate con cura anche la musica di sottofondo. E questo e’ un disco perfetto.
Vi innamorerete della voce calibrata e sensuale di Jessica Larrabee e della diretta semplicità del blues rock dei She Keeps Bees. Già alla loro terza uscita, poco si sapeva finora su questo duo di Brooklyn, semplicemente per nostra distrazione. Nel caso dei She Keeps Bees e’ un vero peccato. Tra il 2009 e 2010 si erano fatti notare in Europa con qualche concerto e piano piano si era iniziato a creare un certo interesse della stampa britannica attorno a questa band. Ci siamo accorti di “Dig on”, il loro nuovo disco inciso per la Rykodisc (casa anche di Seasick Steve) e dato in licenza alla Domino Records per l’Europa. I She Keeps Bees sono un duo: Jessica Larrabee alla chitarra e alla voce e il suo compagno Andy LaPlant alla batteria. Certa stampa inglese li ha descritti come il duo invertito dei White Stripes, anche se sono molto più autunnali e intimisti rispetto al duo di Detroit. Il loro e’ un blues rock riflessivo che potrebbe accomunarli un po’ di più a certe atmosfere intimiste di Cat Power e Bonnie Prince Billy. La carta vincente di Jessica Larrabee e un’energia strabiliante che riesce a calibrare perfettamente nella sua voce e nella sua musica. Vicina a Patti Smith o a Pj Harvey del primo periodo. Dal vivo si respira una forte alchimia con il suo compagno: Jessica Larrabee dimostra grande padronanza del palco e soprattutto che la sua voce non e’ un prodotto da studio.
“Dig On” inizia con All or None/Dark Horse, con la sola voce di Jessica Larrabee, un paio di note alla chitarra e una batteria quasi da sottofondo. Prosegue con un blues lento, Blind to the Cup dove viene a rafforzare l’atmosfera un impercettibile violoncello e ancora Burn, Calm Walk in Dark dove si ravvisano echi di Cat Power. Il ritmo inizia a crescere in Farm e Found you Out per poi calmarsi nuovamente in Jupiter Moon e Make you Moon dove il giro di chitarra riecheggia Jeff Buckley. Saturn Return e See Me sono mordaci e grintosi e indicano una strada sulla quale molti di noi avrebbero voluto vedere PJ Harvey proseguire, invece che nei suoi leziosi atteggiamenti teatrali. E ancora la ballata di Sister Beware e il gran finale con la caustica Vulture. Sicuramente “Dig On” e’ uno dei migliori dischi del 2011. Un album vero, semplice e diretto al cuore.
Myriam Bardino
She Keeps Bees
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