venerdì 21 ottobre 2011

WALKABOUTS - "Travels in the Dustland" (release date: 21 ottobre, Glitterhouse)

# Consigliato da DISTORSIONI

Mancavano da ben 6 anni gli americani Walkabouts. Dal bellissimo "Acetylene" che tanto ho amato. Formati da Chris Eckman e Carla Torgerson e con una line up che nel corso degli anni è cambiata più volte, fatta eccezione per il bassista Michael Wells, il tastierista Glenn Slater e il batterista Terri Moeller, il nuovo album dal titolo "Travels in the Dustland" arriva dunque dopo un lunghissimo periodo di silenzio. Silenzio interrotto più volte con uscite di vario genere e con altro nome da parte dei due membri principali. Si, perchè oltre al progetto Walkabouts Chris Eckman e Carla Torgerson, a mio avviso una delle voci femminili più intense del panorama rock internazionale, nel 1993 ne creano uno parallello col nome di Chris & Carla con il quale danno alle stampe nel 2007 un album dal titolo "Fly High Brave Dreamers". Nello stesso anno, Chris Eckman insieme a Chris Brokaw e Hugo Race, forma il gruppo Dirtmusic con il quale pubblica 2 album mentre nel 2008 fa uscire il suo ultimo lavoro solista, "The Last Side of the Mountain". Tra il 2010 e il 2011 poi lo stesso Eckman produce il primo e il secondo album dei Tamikrest. Artista quindi in continuo movimento Chris Eckman, attivo ormai dall'inizio degli anni 80: l'incontro con Carla Torgerson ha segnato "l'inizio del cammino", nome con cui meglio è conosciuto il film del 1971 di Nicolas Roeg "Walkabout" da cui i due presero in prestito il nome.
Una carriera di alto livello che parte nel 1988 con l'album "See Beautiful Rattlesnake Gardens" (PopLlama). "Travels in the Dustland" dimostra ancora una volta la classe dei due autori: un album che si presenta in perfetto stile Walkabouts, a metà tra folk e rock indipendente.
"È stato molto difficile capire quale dovesse essere il passo successivo. Poi mi sono venute in mente queste parole 'travels in the dustland' e tutto si è sviluppato in maniera naturale e rapida" dice Chris Eckman. Un album costruito a partire dal titolo insomma, una cosa molto inusuale.
Un disco che ci parla della "terra della polvere", l'America, una volta quella dove era possibile avverare i propri sogni ed oggi vittima anch'essa della crisi economica. Come spiega Chris Eckman, nel disco si parla di persone che o si muovono o stanno completamente ferme, di persone che realizzano di dover fare qualcosa per cambiare il mondo, che non c'è niente per loro nel luogo in cui si trovano.
Un album che sa di speranza e che invita a riflettere sulla situazione americana odierna e non solo. Prodotto dallo stesso Heckman il disco vive i suoi momenti migliori nell'iniziale My Diviner, Soul Thief, They Are Not Like Us, Rainmaker Blues, Every River Will Burn, Wild Sky Revelry e nella finale Horizon Fade.
Michele Passavanti

Glitterhouse/TheWalkabouts



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