martedì 18 ottobre 2011

PETER GABRIEL: “New Blood” (release date: 10 ottobre 2011, EMI)

Non avrei mai pensato di dover “criticare” un disco di Peter Gabriel. E invece eccomi qui ad ascoltare con un po' di delusione il suo nuovo disco. Prima di analizzare "New Blood" dobbiamo fare un piccolo passo indietro al 2002, alla pubblicazione di "Up" e soffermarci su un brano come Signal To Noise, tra i migliori del disco, dove oltre alla meravigliosa voce di Nusrat Fateh Ali Khan il crescendo finale per orchestra d'archi della London Session Orchestra creava una vertigine di pathos, tensione da brividi,
miracolo che purtroppo non accade in nessun brano presente nel nuovo lavoro.
Già all'epoca Peter Gabriel in una delle tante interviste rilasciate dichiarò che il nuovo lavoro molto probabilmente sarebbe stato un disco per lo più strumentale. In quell’occasione dichiarò anche che lo avrebbe concepito molto più velocemente. Nuovo album, materiale originale che a distanza di 9 anni stenta ancora ad arrivare. Ad "Up" seguì la raccolta "Hit" (2003), il progetto "Big Blue Ball" (2008) e "Scratch My Back" (2010). Questo nuovo lavoro può essere considerato più semplicemente la prosecuzione di "Scratch My Back".
La filosofia è la stessa: niente chitarre e niente batteria, che oggi spariscono per dare spazio a suoni orchestrali. Esperimento a mio avviso riuscito in "Scrath My Back" e non molto in questo nuovo capitolo basato sulla rivisitazione di brani stupendi della discografia gabrieliana, che rimangono semplicemente inarrivabili nelle versioni originali. Senza soffermarmi troppo sul passato musicale di Peter Gabriel dico solo che buona parte della sua discografia è perfetta così com'è, oserei dire intoccabile.
Parlo di brani come San Jacinto, Wallflower, Rhythm of the Heat, (momento migliore del disco) capolavori assoluti che qui non riescono a trovare la stessa enfasi; di In Your Eyes che in questa nuova veste perde quasi tutta la sua bellezza, di Don't Give Up - la voce femminile di Ane Brun non è paragonabile all' indimenticabile Kate Bush - ed ancora Red Rain, Mercy Street e Diggin in the Dirt, tra le meno convincenti in scaletta. Intruder invece, in origine essenzialmente percussionistica, risulta essere esperimento abbastanza interessante ed accattivante. In poche parole questo "nuovo sangue" non arriva al cuore. La verità è che dal genio di Peter Gabriel ci si aspettava un nuovo disco, magari in chiave sinfonica , ma di materiale originale. Anche un fan devoto come chi scrive avrebbe potuto fare tranquillamente a meno di questo "New Blood". Oltre alla versione standard il disco si presenta anche in doppio cd, con l'aggiunta di brani in versione strumentale, in vinile e in Deluxe Edition (Blu-ray + DVD + 2 CD + Book). Previsto inoltre il film “New Blood Live in London“, girato durante due concerti al teatro Hammersmith Apollo di Londra, che sarà disponibile dal 25 ottobre, nelle versioni Blu-ray, DVD e 3D Blu-ray.
Michele Passavanti

Peter Gabriel







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