sabato 8 ottobre 2011

LIVE REPORT: "Vittorio De Scalzi: Il Suonatore Jones" (21 Luglio 2011, Ceriale, Savona)

Vittorio De Scalzi, dai più conosciuto come cantante e leader dei New Trolls, ma in realtà, nella vita, anche autore o co-autore di successi di numerosi altri artisti italiani (da Lucio Dalla a Renato Zero a Umberto Bindi), è stato il protagonista della “Notte Bianca” cerialese, a fine luglio. La serata vedeva avvicendarsi, sul palco della piazza dominata dall'antico bastione saraceno, anche Davide Geddo, un cantautore ligure affiancato da una validissima band, dal robusto sound a cavallo tra blues e hard rock, ed i Flower Flesh,
una band che si rifà alle sonorità eteree e barocche del rock progressive italiano degli anni '70. Ovviamente, però, l'attenzione del pubblico è tutta rivolta a lui, Vittorio De Scalzi, che prima e dopo il concerto si offre volentieri con un sorriso, una stretta di mano e un autografo per tutti, con simpatia e umiltà. Sul palco De Scalzi è affiancato da un solo strumentista: si tratta di Edmondo Romano, fiatista in grado di suonare alla perfezione molteplici strumenti (sax, flauto, clarinetto, cornamusa, ciaramella, tin whistle e altri oggetti tipici delle tradizioni folk di tutto il mondo), mentre il leader dei New Trolls imbraccia una semplice chitarra acustica (sul palco ne ha due: una classica con le corde in nylon e una folk con le corde in nichel, che alternerà in base allo stile dei pezzi). A dispetto di questa formazione scarna, però, il sound non risulta né vuoto, né ripetitivo (grazie anche all'indubbia abilità dei due musicisti) e circa un'ora e mezza di show volerà via senza un attimo di noia per il folto pubblico presente (tutto riconoscibile dalle chiome brizzolate, mentre i ragazzini attraversano la piazza di corsa per andare a cercare gli spazi assegnati al Dj!).
L'apertura è affidata a due brani da quel mitico 33 giri del 1968, intitolato “Senza orario e senza bandiera” che, introducendo per la prima volta in Italia l'idea del 'concept album' in cui tutti i brani non sono soltanto un'accozzaglia di singoli di successo, ma sono legati tra loro da un filo conduttore coerente, apriva all'epoca la strada alla grande stagione del progressive tricolore. Ecco così il duo De Scalzi/Romano reinterpretare titoli come Ho veduto, Vorrei comprare una strada e Signore, io sono Irish. Nel corso della serata, intitolata “Il Suonatore Jones”, De Scalzi racconterà una ricca aneddotica legata alla sua storica amicizia con De Andrè, e dal repertorio di quest'ultimo attingerà a piene mani. Ciò potrebbe sollevare nel pubblico qualche dubbio di carattere etico: se infatti i brani dall'album di De Andrè intitolato “Non al denaro, né all'amore né al cielo”, come La collina, Il Giudice o Il Cardiopatico, avevano effettivamente visto De Scalzi tra i co-autori, e se La canzone di Marinella era stata già portata in tour da De Andrè con i New Trolls, prima ancora del famosissimo sodalizio artistico con la PFM (altra band che ancora adesso “saccheggia” a piene mani il repertorio del defunto), quali assurdi, funambolici collegamenti riusciamo a trovare tra Vittorio De Scalzi e River Sand Creek (scritta da De Andrè con Massimo Bubola) o con Creuza de Mà (scritta ancora da De Andrè con Mauro Pagani)? Ma il pubblico si diverte, canta tutte le canzoni in coro, De Scalzi riesce a trasmettere dal palco coinvolgimento, allegria ed entusiasmo, e quindi non è proprio il caso di sollevare polemiche verso chi, con amore, tiene vivo un importante patrimonio della storia della Canzone Italiana.Inevitabile finale con due dei massimi hit dei New Trolls, e cioè Una miniera e Quella carezza della sera, con le melodie del sax soprano che rendono molto bene le armonie vocali del grandissimo Nico Di Palo e, come ultimo brano, dal repertorio solista di De Scalzi, la commovente Mandilli (in italiano: fazzoletti), un brano in dialetto genovese che offre un toccante ricordo d'infanzia dell'autore nel suo quartiere di Sturla.
Alberto Sgarlato


Vorrei comprare una strada
Tante Gocce

Nessun commento: