venerdì 6 maggio 2011

MATT JOHNSON: "Burning Blue Soul" (1981, 4ad) & "The Pornography of Despair"(1983,unreleased) - The psychedelic days of Mr. The The

Matt Johnson, londinese ormai prossimo ai 50 anni, nato nell'agosto 1961, passa l'intera adolescenza vivendo al piano sotto il pub dove lavora il padre, venendo a conoscenza quindi di una infinità di gruppi e stili musicali che si rifletteranno in seguito nella sua ampia sfera artistica. Molto precocemente si appassiona dei grandissimi Lennon, Buckley, Barrett fino a che, preso dal ciclone new wave successivo all'ondata punk che infiammava l'Inghilterra degli eighties decide di lanciarsi nell'avventura musicale. Già nel 1977 giovanissimo debutta col nome di The The in uno show comprendente Scritti Politti e Prag Vec tra gli altri, e registra addirittura un solo project intitolato "See Without Being Seen" , distribuito solo ai concerti in forma di audio cassette. Dopo aver partecipato ad alcuni dischi dei misconosciuti The Gadgets, 3 ottimi albums all'attivo, Matt accompagnato dal fido Keith Laws riesce a strappare un contratto per la nota etichetta post punk 4ad, (Dead Can Dance, Bauhaus, Cocteau Twins, Birthday Party ...), e con questa registra il suo strabiliante esordio "Burning Blue Soul"(1981).

MATT JOHNSON, Burning Blue Soul (1981, 4ad)
Il disco inizia in maniera sinistra con Red Cinders In the Sand, interamente strumentale, suoni meccanizzati, percussioni tribali e rumori come di pioggie acide, seguito da Song Without an Ending, basso pulsante e la voce filtrata di Matt che invoca " 100.000 persone oggi saranno bruciate, che cosa aspettiamo per un messaggio di pace, sì dal papa!” Il terzo brano Time Again for the Golden Sunset è molto rallentato, in polemica con le istituzioni "i politici ci dicono che niente andrà male nel nostro mondo stanotte, niente ma noi non capiamo" e un amara riflessione finale, "è dura riuscire a sopravvivere quindi ti senti ferito dentro"; Icing Up è una sorta di ballad acida con la voce evocativa di MJ "non ho futuro come non ho avuto passato e: sono qui nel mio angolo di plastica del mio mondo di plastica". Chitarre psych disegnano questo lungo brano e ancora percussioni elettroniche in evidenza e nastri che girano al contrario, loop, insomma uno dei brani più intensi del disco. Like a Sun Rising Through My Garden, titolo fantastico per una splendida song che apre alla grande la seconda facciata di Burning Blue Soul " guerre mondiali decidono il destino delle nazioni, il cielo si fa incandescente, ma io mi apro una lattina di istant karma, una postura di yoga ed il diavolo sparisce dalla mia vita"; poi la breve Out of Control solo 2 minuti strumentali cui fa seguito la maestosa Bugle Boy, forse la song più nota dell'album, aperta da squilli di trombe e la voce incredibile di Matt "qualche volta niente sembra reale, ascoltando la musica del cielo e della terra, hai mai pensato di essere la cosa più importante dell'universo?".
Delirious lo è effettivamente, con la voce di Matt raddoppiata, filtrata, distorta e altre amare conclusioni " so che non sono vicino alla perfezione, anzi sto andando nella direzione sbagliata, l'unica cosa che so fare è stare qui e suonare questa stupida chitarra". The River Flows East In Spring è un altro strumentale quasi tribale, cori stile hare krishna sotto acido, pianoforte simil Wyatt leggendario di Las Vegas Tango e tante percussioni. Another Boy Drowning, bellissima slow song chiude in maniera strepitosa il disco, qualche similitudine vocale con il Robyn Hitchcock acido degli esordi e tanta malinconia, "mi sono guardato nello specchio, penso che mi ucciderei se rimanessi cieco, gocce di pioggia nella mia testa, l'agonia è appena iniziata, nel caso non ti rivedrò spero ti sentirai felice di avermi conosciuto", davvero liriche profonde e disperate, marchiate da un' angoscia interiore. Burning Blue Soul in conclusione è il parto di una mente malata: vi si trovano echi del grande Syd Barrett ma qui siamo in una dimensione differente, il suono è più debitore agli anni '80 pur stravolgendolo radicalmente.

THE THE, The Pornography of Despair (1983)
Il disco si apre in maniera incredibile con Three Orange Kisses From Kazan, rumori e sovraincisioni varie introducono l'incredibile voce del nostro, distorta, sovrapposta, qualcosa che sta a metà strada tra i Talking Heads di "Remain in light" e i futuri campionamenti dei Radiohead, davvero un inizio impressionante. Segue The Nature of Virtue batteria secca, pianoforte disturbato accompagnano MJ, a seguire Mental Healing Process molto statica e ossessiva con il nostro che ripete "Don't change yourself to suit everybody else/non cambiare te stesso per soddisfare tutti gli altri" per confluire in Absolute Liberation, chitarre rallentate in Joy Division style e voce raddoppiata dall'eco "I've got a feeling that words can't explain/sento un feeling che le parole non possono spiegare".
Dumb As Death's Head, ancora litanie vocali e suoni intrecciati di pianoforti, chitarre trattate, insomma un pezzo che senza volerlo anticipa il suono dei Radiohead a venire con 15 anni di anticipo. Screw Up Your Feelings è uno dei pochi pezzi con la voce pulita di MJ, quasi a fare da preludio ai The The di "Soul Mining", poi Waitin' For The Upturn spettrale, intro di chitarra rubato a Robert Smith, un flauto a ricamare ed un sax incredibile, davvero un pezzo che lascia l'ascoltatore senza fiato. Leap Into The Wind: anche questa song aperta da un bel flauto e da una chitarra in stile post punk; poi The Sinking Feeling aperta da sirene ed allarmi, con suono scarno e secco, pezzo già noto questo perché figurerà nel seguente Soul Mining(1983). Fruit Of The Heart è una breve song strumentale tinteggiata dalle tastiere. Soup Of Mixed Emotions chiude il disco così come era cominciato, suoni tribali alla maniera del Byrne -Eno di "My Life in the bush of ghost", riavvolge il tutto in unico loop quasi ad invitare l'ascoltatore a riascoltare il tutto. Il disco venne distribuito da Johnson solo a pochi fidati amici: non si tratta in assoluto di un opera finita, anche se a mio avviso anticipa certi suoni a venire. Di lì a poco Matt Johnson farà musica più accessibile nel tentativo di allargare il suo pubblico: ci riuscirà con l'hit single Uncertain smile che comunque non gli farà conoscere il vero successo.
Ricardo Martillos
Matt Johnson

MATT JOHNSON/THE THE DISCOGRAPHY:
Burning Blue Soul (a nome Matt Johnson 1981)
The Pornography of Despair (mai pubblicato 1983)
Soul Mining (1983)
Infected (1986)
Mind Bomb (1989)
Dusk (1993)
Hanky Panky (1995)
NakedSelf (2000)

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