venerdì 4 marzo 2011

SHORT REVIEWS - Head of Wantastiquet, “Dead Seas” - Flying Horseman, “Wild Eyes” (2011, Conspiracy Rec./Goodfellas)

In questi ultimi mesi la Conspiracy Records ha realizzato due dischi pregevoli, un po’ ingiustamente ignorati dalla critica italiana.

Head of Wantastiquet, con il suo “Dead Seas”, ci porta in un mondo popolato da cowboy solitari che si accompagano con un banjo nelle loro fredde e solitarie serate invernali. Paul Labrecque, creatore del progetto, ha indubbiamente passato molto tempo sulle montagne del New Hampshire, ma anche nel Western Massachussetts , dove incontro’ Thurston Moore per la cui etichetta incise poi con l’altro suo progetto, Sunburned hand of Man, portato avanti con Chris Corsano e Valerie Webb (e con cui a fine marzo sarà in tour in Italia). Anche se “Dead Seas” prende vita da quelle esperienze profonde, che hanno segnato il percorso musicale e non di Labrecque, in Head of Wantastiquet si rintraccia anche la cupa presenza di un certo primitivismo americano alla Robbie Basho. Return to Agerthi , A curse repeated e la stessa Dead Seas sono I titoli che possono dare lo spunto per indovinare l’atmosfera del disco. La riflessione di Paul Labrecque, non e’ solo autocentrata, ma anche si rivolge al mondo esterno con Mavi Marmara, un richiamo alla strage degli attivisti pacifisti filopalestinesi di “Free Gaza” avvenuto in acque israeliane qualche mese fa. In “Dead Seas” la sua voce e’ sempre in secondo piano rispetto alla musica: una voce sussurrata che sembra venire da un mondo parallelo al nostro, ma che al tempo stesso ci porta lentamente alla deriva in questo immenso “Dead Seas”, dove tutto sembra rimanere immobile ed eterno come questa splendida opera degna di maggior attenzione.


I Flying Horseman sono originari di Antwerp, la stessa citta’ dei dEUS, con I quali dividono un gusto per l’eleganza dei suoni e una certa cinematografia musicale. L’anima del loro ultimo lavoro “Wild Eyes” e’ l’oscuro lato del rock blues di Jon Spencer and the Blues Explosions e dei Birthday Party, echeggiante alle terre newyorkesi dei Velvet Underground. Il lato ruvido del disco e’ inoltre accentuato dalla registrazione live: non c’e’ posto per gli artifizi della post-produzione, quello che sentite e’ il loro vero suono, che arriva diretto al cuore come la pallottola di una Colt 45.
Myriam Bardino
Head of Wantastiquet, live 13.2.2011
Flying Horseman, Bitter storm (live) 
Sunburned hand of Man saranno in tour in Italia: Giovedi 24 Marzo – Spazio 211, Torino - Venerdi 25 Marzo - Mattatoio, Carpi

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