lunedì 28 febbraio 2011

INTERVISTA - "A colloquio con KNOX, leader dei VIBRATORS"

L'intervista con Knox, 'storico' leader dei Vibrators é stata realizzata da Crizia Giansalvo e Francesca Di Santo per e-mail, dopo aver preso accordi con lui al concerto tenuto dai Vibrators a Pescara il 7 novembre 2010. Non ha perso certo d'attualità, anzi casca a fagiolo viste le nuove date 'live' della band in febbraio 2011, di cui vi abbiamo riferito grazie al nostro Marco Colasanti. Ringraziamo nuovamente la paper-fanzine Mutiny per averci gentilmente messo a disposizione l'intervista: buona lettura! (wally)

L'intervista con Knox dei Vibrators

Quali erano le aspettative e le difficoltà degli inizi?
Non avevamo nessuna aspettativa all'inizio, abbiamo solo iniziato. Avevo avuto vari gruppi che non avevano portato a nulla, quindi non mi facevo troppe illusioni. Eddie (il batterista) e Pat Collier (il bassista) giravano i pubs per trovarci serate e così iniziammo, senza nessun piano!


L'incontro con Chris Spedding e il contratto con la Rak Records furono due passi importati per la vostra carriera. Come avvenne il tutto?
Suonavamo a un festival punk rock al 100 Club e Chris Spedding non aveva una band. Il promoter, Ron Watts, ci chiese se potevamo fargli da band di supporto e abbiamo detto di si, così abbiamo iniziato a lavorare con lui. Salì sul palco durante il nostro show e suonò alcune canzoni che ci aveva mostrato prima nel camerino. Gli piacemmo e disse a Mickey Most di venire ad un nostro live.

Che ricordi avete dei primi concerti con Iggy and the Stooges e i The Stranglers? Come siete entrati in contatto con queste band?
Aprire per Iggy fu fantastico, in quanto c'era David Bowie alle tastiere. Ci chiesero di farlo, gli piacque la nostra musica e ci chiamarono. Il nostro primo concerto fu con gli Stranglers al Hornsey Art College, posto che penso abbia scelto John Ellis. Non c'era molta gente, ancora non eravamo famosi.

Qual'è la storia dietro Baby Baby? Era dedicata a qualcuno?
Comicamente, non era dedicata a nessuno. In origine doveva intitolarsi Use Up A Little Of Your Time.

Quando i Vibrators si sciolsero per la prima volta, hai continuato a suonare incidendo un album solista e suonando con artisti del calibro di Alex Chilton, Charlie Harper e Robyn Hitchcock. Come furono queste esperienze e perchè hai deciso di riformare i Vibrators in un momento in cui la scena punk rock sembrava ormai scemata in nome dell'hardcore e la new wave?
Ero abbastanza impegnato con gli altri progetti che hai detto e anche con i Fallen Angels (con gli Hanoi Rocks) quando Eddie (batterista) mi chiamò dicendomi che c'era un rinnovato interesse per il punk, era come morto per un periodo, e Pat Collier (bassista) disse che dovevamo riformarci e pubblicare un nuovo album. Mi trovai d'accordo e la band riformata ebbe un'accoglienza talmente buona che decidemmo di continuare. L'hardcore ecc. non ci ha mai toccati, esistevamo già nel nostro stile. Lavorare con Alex Chilton fu fantastico, non conoscevo bene tutti i suoi dischi, ma era molto facile lavorare con lui e disse che eravamo il suo miglior gruppo. Ho sempre pensato che l'avrei rivisto di nuovo ma è morto qualche mese fa, povero Alex.

Riferendoci alla domanda sopra, che forme nuove assumerà il punk nei prossimi decenni?
Durerà, senza problemi, ma penso che resterà com'è. Forse lo spirito permetterà di creare nuova musica, ma è un tipo di stile musicale e moda che ha un enorme influenza. Penso che la forma musicale è forte come il blues,per quello durerà.

Brand New Cadillac

Non avete paura, continuando a suonare attualmente, di ritrovarvi a fenomeno per i nostalgici?
Fin quando scrivi canzoni nuove e sei ancora, in qualche modo, adeguato a quello che fai, non ci sono problemi nel suonare le vecchie canzoni. Facciamo sempre qualche canzone nuova negli show. Le persone vogliono la roba vecchia, ma si dimenticano che una volta erano nuove.

Ero molto interessata ad uno degli album di cover che avete fatto, “Garage Punk”. Amo il suono dai sixties e penso che è chiaramente il punto dove ha avuto origine il suono e la filosofia punk nel ventesimo secolo, ma spesso i punk rocker sembrano ignorarlo. Quindi, perchè avete deciso di dedicare un album a questo genere? Come avete scelto le canzoni da coverizzare?
Il ragazzo dell'etichette discografica ebbe l'idea. Si chiama Brian Perera, della Cleopatra Records a Los Angeles, gli piace fare cover album di generi meno recenti. Ci chiese se volevamo fare quest'album e ci ha inviato una lista di canzoni. Sapeva il fatto suo perciò abbiamo cambiato solo qualche canzone. Conosceva il nostro sound, cosa era adatto per noi, cosa poteva essere interessante.

In conclusione, progetti per il futuro?
Formerò una nuova band il prossimo anno. Ho varie canzoni che non posso incidere coi Vibrators, è arrivato il tempo di farlo! La band andrà probabilmente avanti senza di me.
Crizia Giansalvo e Francesca Di Santo
MutinyFacebook

Le foto in bianco e nero sono di Crizia Giansalvo (7 Novembre 2010, Pescara)
Le foto a colori sono di Marco Colasanti (15 Febbraio 2011, Roma)

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Durerà, senza problemi, ma penso che resterà com'è. Forse lo spirito permetterà di creare nuova musica, ma è un tipo di stile musicale e moda che ha un enorme influenza. Penso che la forma musicale è forte come il blues,per quello durerà."
alla faccia di chi lo aveva già sotterrato