sabato 6 novembre 2010

"Folk, Acid Folk, Prog Folk e dintorni": artisti e brani scelti e commentati da Walter Pasero

Search Party - Speak To Me (Montgomery Chapel: 1969/Century)
Americani. Un grande esempio di acid-folk psichedelico, introdotto e sostenuto
da una sezione ritmica palpitante e frenetica. La canzone rimane perennemente su ritmi indiavolati e 'disordinati’.
A destare l'attenzione dell'ascoltatore è inizialmente la voce solista; atipica e squillante, nell'invocare il suo messaggio forsennato e contornata da uno sfondo cupo e ricco di distorsioni strumentali. La seconda parte del brano esplode definitivamente in un tripudio di anarchia sonora; organo impazzito, tastiere allucinate e una batteria cavernosa creano un andamento dissestato e metallico.


Arthur Gee - Tea Gardens (Arthur Gee: 1968/n/n)
Svizzero. Rarissima e preziosa testimonianza di cantautorato acid/folk. Una delicata passeggiata tra magici giardini contornati da immagini fantastiche. Chitarra e voce accarezzano l'ascoltatore, rendendo 'famigliari’ quei cieli primaverili. Una melodia immaginaria che intende restituire alle nostre esperienze intime bellezza e innocenza in opposizione al predominio di uno sguardo privo creatività.
Alla fine di questa poetica passeggiata musicale ci sentiamo restituire quella dose di innocenza che mai dovremmo smarrire.
Poesia acid/folk di limpida bellezza.




Stone Angel - Stone Angel (1974/n/nSSLP 04)
Stupendo brano di acid folk che intreccia magnificamente atmosfere gotiche con essenze dark-folk.
La matrice acida è stupendamente sostenuta dalla sezione ritmica del pezzo, che evoca sensazioni fuori dal tempo e inquietanti.
La voce possente e sicura lascia nell'ascoltatore un senso di disagio e attrazione che procedono parallele entro un tessuto strumentale dal fascino misterioso. Una chitarra graffiante e acida insieme a una batteria nervosa producono echi folk ipnotici ispirati a un tempo antico.
Capolavoro di psych-folk, assolutamente imprescindibile.



Dawnwind - Canticle (Looking Back on the Future: 1976/ Amron ARN 5003 )
Inglesi. Pezzo da ascoltare in religioso silenzio. Questa canzone comunica la necessità di viaggiare alla ricerca di noi stessi, ma con la mente sempre rivolta al passato, all'infanzia; alle terre verdi in cui eravamo cresciuti e al vento che spirava tra gli alberi.
Malinconia e desiderio si intrecciano in questo brano dal sapore vagamente folk-mistico. Un cantico che narra e suggerisce come la sostanza dei nostri sogni e del nostro futuro è ineludibilmente radicata nei luoghi della memoria.
La voce solista diventa così il narratore ideale di una song nella quale davvero le immagini evocate scorrono nella mente dell'ascoltatore una dopo l'altra come tanti tasselli di un mosaico naturale. Pezzo altamente raccomandato.




Just Others - Close Your Eyes To The Sun (Amalgam: 1974/ n/a Goodwill Records WS1)
Inglesi. Struggente pezzo psych-folk intriso di una linea melodica semplice, che giunge diritta al cuore. Questo duo ci accompagna teneramente in un ’sogno’ musicale. La prima voce invita a chiudere gli occhi sotto il sole, immaginando così la figura amata. Un suono dalla consistenza di un battito d'ali di farfalla: fragile e delicato, la stessa delle terre e sabbia da esso evocate.
Infine s’intreccia, lontana, la seconda voce, eco e memoria perenne di quell'esperienza. Song indimenticabile.

Walter Pasero

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