mercoledì 29 settembre 2010

MOVIES - "LOVE RADIO ROCK" (The boat that rocked, 2009, Richard Curtis)

Anche se il film risale all'anno scorso credo sia sempre produttivo e divertente ricordarlo: l'argomento principale é quella straordinaria ed anomala onda rock che ci sommerse (avevo 14 anni!) nel 1966.
In tal senso non credo di sbagliare affermando che si tratta di una 'pellicola' senza tempo. E poi la soundtrack (2CD: Mercury-Mars 30 2009), imperdibile, é da U-R-L-O !: 36 brani eccezionali di cui alcuni popolarissimi tra rock, beat, pop, soul, r&b, ancora intrisi di ingenuità, con qualche bagliore psichedelico (naturalmente ho i miei preferiti). A parlarcene Pupi Bracali.
(W.B.)

Quando negli anni sessanta esplose l’aurea stagione del rock, ai governanti inglesi la cosa non piacque molto. Quella musica libera, discinta e in parte rivoluzionaria poteva turbare le coscienze dei giovani rampolli della borghesia albionica, quindi si rese necessario correre ai ripari. Per sfuggire alle grinfie della censura, dei veti e delle sanzioni legali nacque il fenomeno delle “radio pirata” che trasmettevano fuori dal territorio inglese per non incorrere nelle maglie della legge.
“I love radio rock” racconta tutto questo ma non solo.
Il film (dal titolo originale ovviamente più significativo “The boat that rocked”) si concentra sul microcosmo quasi tutto al maschile (tranne la cuoca lesbica) di una ciurma di dj che trasmette musica da una vecchia nave ancorata fuori dalle acque territoriali inglesi.
Tutto trae spunto dall’arrivo sul battello dell’ultimo acquisto, un nuovo giovanissimo dj che deve farsi le ossa (con riferimenti ai classici romanzi di formazione adolescenziale): il regista Richard Curtis descrive l’incontro/scontro delle varie personalità presenti sulla nave a ritmo del rock, soul, pop imperante nell’anno di grazia 1966.
E a ben vedere su quel battello i caratteri dell’animo umano ci sono proprio tutti: l’egocentrico, il tonto (esilarante), il mistico solitario, lo sciupafemmine, il timidone, il bullo, ecc, delineati con tratti leggeri per cui nessuno risulta antipatico, così come non risultano antipatici nemmeno i “cattivi”, i governanti inglesi (capitanati da un ottimo e caricaturale Kenneth Branagh) che lottano per spegnere la fiamma del rock’roll descritti in modo macchiettistico e sopra le righe.
Strepitosamente comica la tristissima festa di Natale di quella famiglia di idioti a fronte di quella che si svolge sulla nave a base di alcool, marijuana e musica ad alto volume.
Il film propone momenti e situazioni di grande comicità in cui si ride apertamente alternati ad altri emozionanti e persino commoventi. Chi ama la musica rock non potrà fare a meno di ritrovarsi i lucciconi agli occhi, specie verso il finale, quando sembra che...
Naturalmente la musica la fa da padrona: brani di Kinks, Hendrix, Stones, Beach Boys, Who, e di moltissimi altri che sarebbe troppo lungo nominare (ma... non resisto a farlo... Otis Redding, Turtles, Cat Stevens, Smokey Robinson, Procol Harum, Jeff Beck, Supremes, Duffi, Dusty Springfield, Tremeloes, Easybeats, Seekers, e... altri ancora...) sono i protagonisti al pari degli attori tra i quali svetta un grande Philip Seymour Hoffman con barba e capello lungo.
Guidata da un “capitano” che ricorda una sorta di Andy Wharol “radiofonico” nel senso di coordinatore di quegli scalmanati dj come Wharol capitanava la “Factory”, la ciurma attraversa mille peripezie fino a un finale apocalittico, in cui il “piccolo film” girato tutto in interni assume tratti da kolossal con l’affondamento della nave in sequenze spettacolari che nemmeno in Titanic...
Finale dove i sogni di rock dei giovani dj e del loro pubblico (e in diversi momenti del film il regista ci mostra come quel pubblico fosse vasto ed eterogeneo) vengono sconfitti dal potere politico e dalla furia degli elementi, ma... quella sconfitta sarà definitiva?
Lo si scoprirà solo vedendo questo bellissimo spaccato di una generazione che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del rock (a proposito, nessun brano dei Beatles è presente nel film; scelta voluta o motivi contrattuali, di diritti... chissà?) considerando che nel 1966 il regista Curtis aveva dieci anni e io ne avevo dodici, ma entrambi quelle canzoni le conosciamo tutte a memoria.
Pupi Bracali

Trailer Italiano
Radio Rock Revolution Extended Trailer
Scena Tagliata
I Love To Boogie



Wally personal juke-box from "The boat that rocked"
Wouldn't It Be Nice - The Beach Boys (Soundtrack The Boat That Rocked - Pirate Radio)
I Can See For Miles - The Who (Soundtrack Pirate Radio)
The Troggs: With A Girl Like You
The Kinks: Sunny Afternoon

The McCoys: Hang On Sloopy
The Supremes:The Happening
Martha And The Vandellas: Dancing In The Streets
The Hollies: I'm Alive
I Feel Free - Cream (Soundtrack Pirate Radio)
A Whiter Shade Of Pale - Procol Harum (Soundtrack Pirate Radio)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Pupi. Ricordo il tuo primo articolo che mi spedisti a suo tempo. Preferisco questo, ed è giusto che sia così. Avrei preferito che tu entrassi più in "intimità" con alcune scene...diciamo...sintomatiche?...Tipicizzanti...? Classificanti...? Ma comunque sei riuscito a creare quael pathos necessario a "desiderare" di vedere questo meraviglioso film. Mi piace il tuo stile, così come mi piacciono i tuoi romanzi pieni di umano intrigo. Ti seguirò sempre, sia come romanziere che come recensore...e ti ammirerò sempre. A presto, nella speranza, ben riposta, di leggerti e di crescere leggendoti.
Marcello Rizza