In questo periodo di crisi sono sempre di più i musicisti che scelgono l'autoproduzione e la distribuzione via internet: Alberto Arcangeli è uno di questi. Arcangeli canta in lingua inglese ed è una scelta appropriata alla musica che suona, un pop a tratti allegro e a volte velato di malinconia come quello che in passato ci è arrivato da Liverpool, Manchester o Swindon. Però rispetto ad una produzione
d'oltremanica ormai ipertrofica e raramente imprescindibile, “Pop down the rabbit hole” appare molto più fresco ed ispirato. Brani come Nothing compares to your eyes, Hard games, guidata da un ukulele sbarazzino e con ospite Yani Martinelli alla voce o Against the day scorrono piacevolmente grazie a ritmi sostenuti e melodie efficaci. Gli arrangiamenti sono prevalentemente acustici. La nostalgica Winter leaves accenna ritmi brasiliani. “Pop down the rabbit hole” è il terzo disco di Alberto Arcangeli dopo “Dreamsongs” e “Sette gocce di liquido lunare”. Tutti e tre i dischi si possono scaricare in mp3 o acquistare in formato CD dal sito indicato. Sarebbe un errore perderseli.
Alfredo Sgarlato
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