che più di una volta non può non evocare nell'ascoltatore quella di Francesco Bianconi dei Baustelle. Nella scarnezza del suono, solo ogni tanto fa timidamente capolino un pianoforte flamboyante, come in Non Dimentico. E poi, non si può non prestare attenzione ai testi, le cui geometrie “sgomitano” vistosamente all'interno delle linee melodiche, con una cifra stilistica da tempo cara a molti artisti italiani, da Carmen Consoli a Moltheni. Gli episodi più riusciti del disco sono senza ombra di dubbio quelli più veloci, come Carta o I Giorni della Lepre.
Alberto Sgarlato
Fosbury Records/En Roco
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