dall'altra Cheetah Chrome e Johnny Madansky diedero vita ai Dead Boys. Alla luce delle diverse strade artistiche intraprese, si è costruita negli anni una sorta di mitizzazione intorno al “come avrebbero suonato se”. Nel 2003 decidono di rispondere in parte alla domanda, riformandosi con Richard Lloyd dei Television al posto di Laughner, morto nel 1977, e registrando il live “Rocket Redux” uscito nel 2004. Tornano ora, a più di trent'anni, con "Barfly". il primo disco formato da soli inediti e il risultato non poteva essere più deludente. Il tempo sembra aver fatto perdere ogni istantaneità ai RFTT e li ha dispersi in un suono inespressivo, senza mordente e fantasia. La perforante voce di Thomas, per lunghi tratti irritante, appiattisce le canzoni ricche di sonorità di matrice punk e hard rock, rendendo ostile l'ascolto dell'intero album. Il singolo I sell Soul, smaccatamente (Cheetah) Chromiano, che un anno fa aveva anticipato l'album, rimane la miglior prova, nonostante faccia rimpiangere amaramente la magia del 1977. Nel rispetto della nostra nostalgia, “Barfly” è un viaggio sulla macchina del tempo da evitare.
Crizia Giansalvo
Fire Records/Rocket from the tombs
Rocket from the Tombs line up:
David Thomas: singer
Cheetah Chrome: guitar
Richard Lloyd: guitar
Craig Bell: bass
Steve Mehlman: drums
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