venerdì 4 novembre 2011

NOEL GALLAGHER: “Noel Gallagher's High Flying Birds” (release date: 17 ottobre 2011, Sour Mash)

# Consigliato da DISTORSIONI

Quando un gruppo leggendario si scioglie viene sempre da chiedersi che fine faranno i suoi componenti. Nel caso degli Oasis la domanda riguardava sostanzialmente i due fratelli Gallagher, visto che i restanti membri del gruppo erano umili comprimari. Eccoci quindi di fronte alla prova solista del fratello Noel, quello più schivo, ma probabilmente, nell'economia degli Oasis, il più importante, visto che ne era il chitarrista, l'autore della maggior parte dei pezzi e, ogni tanto, li cantava pure. Tanto per dire, è lui che ha scritto Live Forever, Wonderwall, Don't Look Back In Anger. Direi che come referenze può bastare. Certo, quando uno raggiunge certi vertici, diventa quasi naturale domandarsi se sarà in grado di farlo ancora, tanto che ci si accosta a prove come questa con un certo scetticismo, anche se, nel caso del più vecchio dei Gallaghers, i segnali di una possibile/probabile futura carriera solista erano stati lanciati già da tempo e con apprezzabili risultati.

Beh, diciamo allora che questo disco profuma parecchio di Kinks e di Oasis, è molto “british”, nella scrittura e nei suoni e, alla fin fine, non delude, sempre che vi piaccia il genere. Oh, non vi aspettate una riedizione di “What's The Story, Morning Glory”: la vena attuale di Noel è molto meno “rumorosa” di quella di allora, come egli stesso dichiara ("gli Oasis erano rock'n'roll, ora sono solo un cantautore"). Predominano le ballate, le chitarre acustiche, gli archi e gli ottoni che fanno spesso da sfondo alla sua voce. Pochi assolo punteggiano le canzoni e spesso vengono affidati a strumenti non di competenza del leader. Però le zampate del “vecchio” leone ci sono e graffiano assai, dall'opener Everybody's On The Run, dal ritornello assassino, a Dream On, alla quale, per essere un classico, manca solo la voce di Liam, al singolo “kinksiano” The Death Of You & Me, con tanto di orchestrona in stile quasi-dixieland, alla ballata (I wanna live in a dream in my) Record Machine, dove finalmente scatena il chitarrone, al pop “politico” di Soldier Boys And Jesus Freaks, storia di guerre e fondamentalismi, alla mia preferita, AKA Broken Arrow. Mi rimane il sospetto di essere di parte, perchè sono un fan degli Oasis e un dichiarato filobritannico, però a me il disco è piaciuto.
Luca Sanna

Sour Mash Records/Noel Gallagher's High Flying Birds


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