giovedì 4 agosto 2011

BETTA BLUES SOCIETY “Betta Blues Society” (2011, autoproduzione)

Forti di una lunga esperienza live, primi classificati allo svizzero Samedan Blues Festival e secondi al fiorentino Rockcontest di Controradio, dove sono stati notati dal compianto Ernesto De Pascale che li aveva posti sotto le sue generose e competenti ali protettive, la band pisana giunge ora al debutto su cd, nove tracce originali cantate in inglese e tre cover di classici del blues con la produzione di Antonio Castiello. La Betta Blues Society si caratterizza per la sua formazione totalmente acustica: Lorenzo Marianelli alla chitarra, Luca Guidi chitarra e ukulele,

Nicola Floris armonica e piano, Matteo Anelli contrabbasso e la voce di Elisabetta Maulo. Il loro è un blues acustico che si richiama direttamente alle radici primitive del genere, da J.B. Lenoir a Muddy Waters, e in particolare a quelle cantanti, da Gertrude Ma Rainey a Rosetta Tharpe, entrambe omaggiate qui con una cover, che infiammavano il pubblico delle sale da ballo con le loro canzoni dal ritmo frenetico, sensuale e trascinante. E’ la musica del diavolo che dal Cotton Club e dalle rive del Mississippi si è trasferita sulle sponde dell’Arno e che ispira i nostri anche nei brani originali la cui composizione oscilla fra blues e vaudeville con venature ragtime; si potrebbe parlare di una sorta di pub blues rock, lo scopo è quello di creare una musica capace di scatenare e coinvolgere l’ascoltatore e di catturare sui solchi l’energia e la comunicativa che la band ha sul palco. Operazione riuscita? Direi di sì, i dodici brani del disco funzionano sia nei momenti più movimentati e fisici che in quelli più dolenti e malinconici, l’assenza di batteria è ben compensata dal lavoro del contrabbasso, armonica e chitarre si alternano a dare il ritmo ai brani, mentre la voce di Elisabetta Maulo è energica e graffiante, rauca e aggressiva secondo le migliori tradizioni del genere. Fra i brani spiccano la rabbiosa Bunga Bunga, dagli evidenti richiami all’attualità politica italiana, la riuscita cover di Ma Raney Prove It On Me che mette in mostra le doti della cantante, la malinconica Troubles In The Sea e la briosa e travolgente Talk Talk Talk. Ernesto De Pascale aveva consigliato loro di iniziare a comporre i testi in italiano, potrebbe essere questa l’occasione per un ulteriore e decisivo salto di qualità della band pisana.
Ignazio Gulotta

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