lunedì 28 marzo 2011

SHORT REWIEVS: LA FONDERIE, "Downtown Babele" (2011, autoprod. - distr. Goodfellas)

Nati nel 2009, passano dalle cantine ai locali al primo CD nel marzo di quest'anno. Colpiscono subito duro i ragazzi: l'invettiva lucida e santamente violenta di Cosa guardi in TV e la ritmica protowave di Fala fell scaldano il cuore. Ottima alchimia, belle chitarre aprono spazi di fuga disperati. Esseri umani potrebbe essere un gran singolo: psycowave adrenalinica e ironica. Trascinante. Così come Tutto il tempo che mi dai, un altro potenziale cattura-ascolti tra antichi Denovo prodotti dal “santautore” Battiato e contemporanei afflati di certo ispirato rock italico. Ottimo brano, nato bene e cresciuto in buon equilibrio. In Come scivola un vestito è da sottolineare la pregevole intro che meritava (e merita) un suo futuro sviluppo autonomo. Intanto passa una notte ci ricorda il miglior Adamo, ma è con il Gigante che La Fonderie ci saluta al meglio con suoni che dagli U2 di WAR esplodono in armonie dolci e selvagge, dilaniate da chitarre pregne di una ineffabile felice disperazione: può diventare un grande pezzo. Duri, ironici, trascinanti, sinceri. Bravi.
Maurizio Galasso

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