BOBO RONDELLI: “L'Ora dell'Ormai” (Uscita: 26 ottobre 2011, Live Global)
# Consigliato da DISTORSIONI
Torna l'inventore degli Ottavo Padiglione con questo nuovo album, a due anni di distanza dal precedente "Per Amor del Cielo", e con alcune rilevanti novità. Innanzitutto l'ingresso in formazione della contrabbassista Silvia Bolognesi. Ritroviamo comunque certezze granitiche ed inossidabili come Fabio Marchiori e Simone Padovani (già nell'ultima formazione degli Ottavo) con i quali Rondelli ha instaurato negli anni un rapporto quasi empatico, ed anche Dimitri Grechi Espinoza e Steve Lunardi (veterano della prima formazione degli Ottavo). In secondo luogo la produzione artistica questa volta è curata direttamente dallo stesso Rondelli oltrechè dall'ingegnere del suono Antonio Castiello. Veniamo a "L'Ora dell'Ormai". Devo confessare che personalmente ho avuto bisogno di ripetuti ascolti per potermelo sentire addosso, pur riscontrando già da subito una continuità con i precedenti lavori. Forse per l'utilizzo più limitato, rispetto al passato, dell'uso della terza persona e di una certa trama narrativa, mentre risulta più privilegiata una sfera strettamente personale attorno alla quale ruotano sentimenti, riflessioni e legami affettivi. Una sfera, comunque, che nella storia del cantautore livornese, non è mai stata separata dalla sua vicenda artistica. Bobo usa parole e metafore semplici, non fa ricorso ad estremi giri di parole; si mette a nudo come ha sempre fatto spazzando via falsi pudori anche attraverso l'utilizzo della più classica forma canzone alla quale imprime un marchio di fabbrica attraverso la sua grande ed unica voce. Ecco allora che Per amarti, posta in apertura, stupisce per la sua semplicità e al tempo stesso per la sua capacità attrattiva tanto da funzionare come richiamo ad intraprendere ogni volta un nuovo ascolto. Le stesse considerazioni sembrano valere anche per la conclusiva title-track, quasi a voler chiudere un cerchio; una malinconia dolce e senza mezzi termini che in L'ora dell'ormai sembra anche rendere omaggio ad alcuni grandi del passato, tra cui Ciampi e Tenco in primis. Non è solo l'amore, quello più intenso, ad essere cantato; quello per l'universo femminile in generale, altro tema caro a Rondelli, è ben ritratto in Si a me delle donne il cui testo è firmato da Franco Loi, poeta genovese ma milanese d'adozione, col quale dal 2009 è nato un sodalizio artistico. Mentre è di tutt'altra natura l'amore di Canto di un padre e Bambina mia, brani che Bobo ha voluto dedicare ai figli come a voler compensare la disillusione, la rabbia e il dolore di una vita. L'unica parentesi concessa ai toni sarcastici e rabbiosi che hanno caratterizzato molta della discografia passata è con Sporco Denaro, dove Bobo è accompagnato dall'Orchestrino, una banda di ottoni e percussioni come se ne incontrano nelle feste di paese. Una banda, però, particolare; vi figurano infatti musicisti come Beppe Scardino, Tony Cattano, Pippo Ceccarini, Daniele Paoletti oltrechè Dimitri Grechi Espinoza e l'immancabile Simone Padovani. Un'amara ironia caratterizza invece il brano scritto da Espinoza Livorno Nocturne, una sorta di affresco felliniano dipinto anche da un uso della voce che vuole forse ricordare, seppur alla lontana, il grande Mastroianni, di cui Rondelli è un cultore oltrechè un bravo imitatore. Nel complesso, il Bobo irriverente al punto di immobilizzare ed imbarazzare intere platee ora appare più focalizzato sulla cura della propria anima. Ne è un limpido esempio Angelo Azzurro, una nenia barocca, un'ascensione al cielo che parte direttamente dai bassifondi delle osterie dove le anime si consumano buttando via le loro giornate. In conclusione, Bobo Rondelli ha nuovamente impresso in musica il suo essere se stesso, nel bene e nel male, cercando di conservare una sorta di purezza fanciullesca che lo possa salvare dal disincanto e dal cinismo dell' uomo maturo.
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