Si nota subito che nella scrittura delle canzoni gli riescono bene i tempi lenti e medi. Su tutte è da citare Tramonto, opportunamente posizionata fra le prime in scaletta, che ci immerge in una piacevole atmosfera. L’aspetto in cui si può senz’altro migliorare sono i testi, che, pur essendo scritti tecnicamente “come da tradizione” in ambito pop-rock, a volte mancano di incisività e di quel colpo d’ali che farebbe acquisire ulteriore merito al lavoro. In Italia chi ascolta per lo più bada ai testi, e in questo senso è emblematico da un lato il fatto che il comunicato stampa si soffermi ad indagare la poetica letteraria di Comma, dall’altro, scendendo sul “tecnico”, che la voce sia missata molto alta rispetto alla base strumentale (un “classico” del genere), tanto che a tratti dà quasi la sensazione di essere slegata dal contesto degli altri strumenti. Preso atto di quella che è l’indole nazionale, uno sforzo in più nella stesura delle liriche sarebbe di giovamento. Anche perché Comma ha chiare - e dichiarate - intenzioni cantautoriali, per cui in questa direzione può senz’altro migliorare la sua proposta.
Ruben
Comma
MK Records
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