Dopo l'ottimo esordio omonimo del 2007 e lo strepitoso seguito di "Brain Cycles" del 2009 viene oggi pubblicato "The great escape of Leslie Magnafuzz" , terzo album per gli americani Radio Moscow. Registrato, mixato e masterizzato in analogico al leggendario studio di registrazione Dom Prairie in California del Nord (dove hanno eseguito registrazioni anche artisti come Tom Waits,
Commander Cody e Leslie West) questo terzo lavoro della band americana corre veloce come un treno impazzito su binari psichedelici, tra echi hendixiani e sonorità a la Blue Cheer. Formatisi nel 2003 dall'idea del cantante e polistrumentista Parker Griggs, dopo vari cambiamenti di line up la formazione odierna prevede tra l'altro il bassista Zach Anderson e il batterista Cory Berry: dunque un vero power trio capace di catapultarci indietro nel tempo alle sonorità acide del rock blues anni 70. "The great escape of Leslie Magnafuzz" sembra suonare come una potentissima jam session. Senza pausa alcuna il trio sforna a ripetizione riff e ritmi talmente potenti da tener letteralmente incollato alla sedia l'ascoltatore. Dall'iniziale Little Eyes che travolge tutto e tutti in uragano di chitarre fuzz a No Time che viaggia a ritmi serrati in una sorta di space blues. Da Turtle Back Rider che sembra provenire dalla discografia di Hendrix a Densaflorativa che scorre fluida tra assoli di chitarre in stile Santana. Dalla pura potenza di Inside out al blues di Deep Down Below per arrivare poi al finale di Open Your Eyes che chiude questo potentissimo terzo lavoro per il power trio americano. Un disco assordante che sicuramente non dispiacerà agli amanti del genere.
Michele Passavanti
Alive/Radio Moscow
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