la seconda Nyl che Michel Peteau, chitarrista degli Cheval Fou, formò dopo lo scioglimento di questi ultimi diede alle stampe nel 1976 un unico lp prima di abbandonare definitivamente le scene.
Oggi una piccola e coraggiosa etichetta italiana la Psych Up Melodies, nata a settembre, inaugura il suo catalogo proponendo il materiale degli Cheval Fou che per la prima volta fu pubblicato nel 1993 dalla Legend Music e il disco dei Nyl con l’aggiunta di bonus tracks. Gli Cheval Fou sono un trio formato da Michel Peteau chitarra e sax, Jean-Max Peteau chitarra e basso e Stephane Rossini batteria, tutti e tre si alternano alla voce, coadiuvati anche da voci femminili. La loro musica è fondamentalmente uno space rock che li accomuna a quanto nello stesso periodo stavano facendo gruppi come Magma o Hawkwind, una ritmica ossessiva in crescendo, suoni, rumori, versi animali che sembrano provenire da indefinite lontananze, la voce umana usata in modo profondo ed evocativo, le chitarre e gli effetti sonori ci proiettano verso un altrove psichedelico. Questo soprattutto nei brani più lunghi, come nei 18 minuti di Hannibal o nei 13 di La fin de la vie, dove si sente che i brani sono come dei work in progress, cambiano ritmo ed atmosfera: ci si sente i Gong, gli Amon Duul o i Pink Floyd o ti sembra di piombare sul set di "2001 Odissea nello Spazio", ma questa è musica viva, certo non perfetta e pulita, le registrazioni non saranno da sala prova per un impianto hi-fi, ma qui c’è autentica ricerca musicale. Discorso in parte diverso per l’album dei Nyl: qui il suono è migliore, più da studio, le canzoni sono più strutturate e compiute, anche se siamo sempre nell’ambito di un prog di ricerca e di una musica molto eclettica nelle influenze e nelle direzioni. Michael Peteau riunisce intorno a sé diversi musicisti del giro progressive francese, fra cui Stephane Rossini già negli Cheval Fou e Jannick Top dei Magma. Molto diverse appaiono le tracce tra loro: le più riuscite non a caso sono proprio le più lunghe Nyl che ci porta ad una indovinata miscela di space e jazz rock e Nyl II che si rifà alle atmosfere sperimentali dello space rock che caratterizzava gli Cheval Fou; Nyl III e Alex, dodici minuti di elucubrazioni ed effetti spaziali, le altre canzoni sono quasi tutte di buon livello, ma meno sorprendenti e più concilianti.
Ignazio Gulotta
Nessun commento:
Posta un commento