Tangled Thoughts of Leaving è una band australiana che esordisce con il primo full-lenght “Deaden the Fields”, a tre anni di distanza dal precedente EP “Tiny Fragments” (2008). La musica dei Tangled Thoughts of Leaving si sviluppa attraverso strutture sonore complesse basate su un impianto jazz dal quale derivano trame rock e sperimentazioni progressive. La prima parte dell’album presenta una struttura free con brani decisamente tecnici
ed impegnativi. Landmarks apre il disco, imponendosi come un’abissale session della durata di 17 minuti, mentre Throw Us To The Wind confluisce ben presto in un caos schizofrenico. And sever us from the present è un brano di soli quattro minuti tra più affascinanti dell’album, una sequenza minimale di pianoforte che nasconde le profondità dell’abisso. La seconda parte dell’album è contrassegnata da uno spettro più ampio di colori. La splendida Deep rivers run quiet dimostra che i nostri sono in grado di mescolare la sperimentazione drone con il jazz in una sintesi davvero seducente. Il salto di struttura avviene sempre in maniera impercettibile. I 14 minuti finali di Deaden the fields costituiscono un viaggio introspettivo molto vicino a certe forme di rock progressive degli anni ’70. Una maturità davvero impressionante per un esordio.
Felice Marotta
Firestarter Music
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