Inizia l’autunno e quale miglior rimedio per scacciare i grigi pensieri di una serata all’insegna dello Ska 2Tone degli anni 80? Stasera arriviamo all’Alcatraz di Milano e sappiamo già che sarà una di quelle serate da “io c’ero!”. Sì perché il ritorno in Italia degli Specials (già passati da noi non tanto tempo fa al Traffic Festival di Torino) per un’unica data Italiana, si annuncia come uno degli eventi di questa nuova stagione concertistica.
Se poi a questo aggiungiamo che a fare da supporter ci sono i Casino Royale in una annunciata versione Royale Rockers, il risultato non può che esser assicurato! Iniziano i Casino alle 20.40 ed il locale è ancora mezzo vuoto, segno che ormai, quella dei Milanesi di arrivare all’ultimo minuto ad un concerto, è proprio una cosa conclamata. La band di Alioscia, che per l’occasione rispolvera il trombone di mr. T-Bone e ritrova anche l’ex batterista Ferdi alle percussioni come special guest, ci regala un set di circa mezz’ora all’insegna della rivisitazione in chiave reggae-ska di alcuni dei loro brani (e tra questi, all’interno di Sempre più vicino, risentiamo anche sprazzi di quella Casino Royale che ormai non sentivo da oltre quindici anni e che fa infiammare il pubblico presente) a coronare il loro sogno di poter condividere il palco con i loro eroi di gioventù. Mezz’ora o poco più che ci fa ricordare la classe dei nostri che, salutato il pubblico inneggiando agli Specials in arrivo, esce di scena tra i convinti applausi generali. Con l’uscita della band Milanese e l’avvicendarsi sul palco del gruppo di Coventry sembra così chiudersi un cerchio ideale tra due bands che hanno segnato gli anni ’80 in momenti e situazioni diverse ma, sempre all’insegna del ritmo in levare.
The Specials
Ma è alla 21.40 con il locale che ora si è riempito all’inverosimile, che il telo bianco che è stato montato a coprire il palco ci fa intravvedere le ombre dei nostri che da dietro lo stesso iniziano con una intro di Enjoy yourself.
Neppure il tempo di iniziare quasi a cantarla che il telone cade, facendoci apparire la band sullo sfondo nero ed una enorme scritta THE SPECIALS che campeggerà per tutto lo show. Si inizia subito a ballare con Do the dog, seguita da New Era mentre, prima di attaccare con il terzo brano, la celebre Gangsters cover di Prince Buster, il cantante Neville inveisce verso un tipo del pubblico che evidentemente lo infastidisce e continuerà a farlo per tutto il concerto.
I brani si susseguono con energia e senza sosta, la band di dieci elementi in completi eleganti ed i volti segnati dal tempo, non si risparmia anche se l’altro cantante Terry Hall non è mai stato uno troppo “agitato” sul palco ma, la sua voce sembra rimasta intatta nel corso degli ultimo trent’anni. Non si risparmia neppure il pubblico che salta, balla, canta ad ogni brano e non ci fa neppure mancare cadute sul dancefloor e gente che sanguina a fiotti proprio a due metri da noi, in pieno stile concerto ska. Passiamo così da Rat Race a Concrete Jungle, Friday night, Saturday morning per arrivare all’apoteosi che fa tremare l’Alcatraz di A message to you Rudy.
Il pubblico che sotto il palco poga ed inneggia agli Specials è variegato e con una età che spazia dai venti ai cinquant’anni segno che questo gruppo ha ancor oggi una sua presa anche sul pubblico giovane al di là del tempo che scorre.
I nostri, ci salutano con Too much too young, ed Enjoy yourself, per poi rientrare e spararci gli ultimi due encore, la perla Guns of Navarone (che sostituisce Ghost Town che così non riusciamo ad ascoltare neppure questa volta) e la conclusiva You’re wondering now per un concerto durato un’ora e venti circa passata davvero tutta d’un fiato con piena soddisfazione. Prima di uscire passiamo a prenderci la nostra copia Cd del concerto, registrata in presa diretta e masterizzata ad imbustata “al volo” in circa 160 copie: potrò dire di possederne anche una autografata in originale dei membri della band. Una iniziativa questa davvero bella anche se un po’ cara a dire il vero, come tutto il merchandising ufficiale all’interno del locale. Mi torna alla mente il concerto dello scorso anno dei Madness ed il paragone sorge inevitabilmente spontaneo ma, mentre la band di Suggs, al tempo, mi era sembrata più orientata ad essere una specie di big orchestra a sfondo ska-pop, gli Specials mi hanno dato sicuramente l’impressione di un gruppo più radicato alle loro radici, con una attitudine ancora molto da Rude boys del palco e questo fa sicuramente vincere loro il confronto. Torno a casa sudato (all’Alcatraz fa sempre un caldo allucinante!) ma davvero contento: domani sarò senza voce, ma chi se ne importa, Rude Boys are out of jail again!
Ubaldo Tarantino
Foto: Marco Vitali
Video: Ubaldo Tarantino
A message to you Rudy
Gangsters
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