venerdì 12 agosto 2011

LUIGI MARIANO: "Asincrono" (2010, autoprodotto)

Ho incontrato Luigi Mariano quasi per caso, come spesso accade negli incontri della propria vita, un po’ incuriosita dai tanti premi di cui ha fatto incetta negli ultimi tempi, dalla prestigiosa Targa Bindi come migliore testo con il brano Edoardo, al Premio Lunezia 2011. Ascoltando il suo disco d’esordio “Asincrono”, uscito il 30 aprile 2010, rigorosamente autoprodotto, quello che traspare è una musica fresca, genuina in bilico tra testi più intimi e altri ironici e impegnati a sfondo sociale, perfetta sintesi di musica e parole.
Dal titolo dell’album si comprende la tematica dell’intero progetto, tutta incentrata quasi fosse un concept album, sulla caducità del tempo e sulla difficoltà dell’essere umano di poter sincronizzare le proprie aspirazioni con il suo incessante fluire.
Leit motiv è quindi la difficoltà e l’incapacità dell’uomo di dominare gli eventi, sia nei rapporti più personali che nella società. Nato in Salento ma romano d’adozione, Luigi Mariano giunge al suo esordio dopo oltre quindici anni di cantautorato nella capitale e concerti su e giù per l’Italia, grazie ai quali la sua musica, dissacratoria, provocatoria ma anche lieve e dolce giunge davvero a toccare le corde più profonde dell’anima come nei brani Edoardo, ispirata al figlio suicida dell’avvocato Agnelli, in fondo una confessione al proprio padre, e nella ballata acustica Questo tempo che ho. Tredici canzoni scelte tra oltre settanta scritte in ben diciotto anni, con la produzione artistica di Alberto Lombardi e realizzato con la collaborazione degli amici-ospiti (Piji, Francesco Spaggiari, Marilena Catapano, Gabriele Ortenzi Areamag, Chiara Morucci, Daniele Sarno, Nicco Verrienti, Giulia Led) e numerosi musicisti del calibro di Marco Rovinelli (batterista di Samuele Bersani, Michele Zarrillo, Max Gazzè), per un disco da annoverarsi certamente tra le migliori nuove proposte del 2010. Ed è proprio un album fuori dal tempo quello di Luigi Mariano, per l’appunto ”asincrono” che al di là di ogni riferimento metaforico musicale, in un’epoca di talk show e di strani personaggi televisivi sa davvero porsi come un’ autentico gioiellino artigianale, costruito e pensato a piccoli passi, nota dopo nota, parola dopo parola.
Il fluire musicale alterna momenti di rock e denuncia come nei brani Il negazionista e Rai libera, a dolcissime ballate come nelle succitate Edoardo, Questo tempo che ho, Cos’avrebbe detto Giorgio (ispirata all’amato Giorgio Gaber) e alla title track Asincrono. Una prova decisamente convincente quella di Luigi Mariano, oramai non più giovane promessa ma sicuramente una certezza nel panorama della nuova musica d’autore italiana. Da ascoltare.
Claudia Mastrorilli

Luigi Mariano

si ringrazia Puglia Live per aver permesso di pubblicare questo articolo

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