Parte una rubrica che intende illustrare e dibattere sul rapporto esistente nel terzo millennio tra la musica e le novità della sua fruizione 'sociale' attraverso i diversi media esistenti. E' significativo che Myriam Bardino concluda questo pezzo scrivendo 'la ricerca di canali alternativi di promozione musicale esiste anche nell’era digitale': ma non voglio anticiparvi nulla, vi lascio gustare questo significativo articolo. (wally)
In questi ultimi anni c’è una tendenza a filmare gli artisti che si esibiscono in posti diversi dal palcoscenico. Solitamente, questi eventi sono acustici e filmati professionalmente da registi indipendenti. Una posizione contro la moda diffusa di mettere su internet filmati, di scarsa qualità, dei concerti registrati dai fan di tutto il mondo per mezzo dei loro cellulari. Filmati il cui risultato è di generare un’idea distorta dell’artista e dell’evento. Le sessioni musicali acustiche sono filmate da giovani registi indipendenti e sono il risultato di un incontro tra cinema e musica che offre allo spettatore un modo diverso e intimo per conoscere gli artisti. Filmati molte volte in modo spontaneo, in un momento di pausa dallo studio di registrazione o tra un’intervista e un’altra, tra due tappe del tour, gli artisti danno l’impressione di suonare piu’ per il loro divertimento che per assolvere un altro compito promozionale. Un modo moderno di documentare la musica e di ritagliare all’artista un posto diverso e di qualita’ per esprimersi, che sembra sia convenuto a un gran numero di artisti come The Kooks, National, Beirut, Patrick Watson, Piers Faccini e molti, molti altri.
L’idea di queste sessioni musicali e’ partita da Chryde (nella foto su a destra), il fondatore della Blogotheque che voleva trovare un modo diverso di condividere la musica su internet. L’incontro con Vincent Moon (nella foto su a sinistra), regista indipendente francese, e’ stato fondamentale per riuscire a pubblicare filmati musicali di qualita’ ineccepibile. Sono passati quasi cinque anni e la Blogotheque ha accumulato piu’ di 200 live di artisti in luoghi alquanto improbabili (chiese, fontane, mercati, zoo, salotti, ascensori, metro, negozi ...) e dato il successo del seguito del pubblico, anche la Burberry ha voluto iniziare le sue live sessions: Burberry Acoustic, vestendo giovani musicisti in erba. Durante questi cinque anni, sono inoltre apparsi siti internet che usano luoghi per far suonare gli artisti alquanto unici e originali. Dai taxi londinesi delle BlackCabSessions, al lavasecco delle DirtyLaundryTV ai balconi in giro per il mondo di BalconyTV, fino ai gazebo dei parchi londinesi di BandstandBusking. Per un elenco completo dei vari siti che propongono dei live acustici, potete cliccare su TheMusicSessions.
Durante un pomeriggio estivo dell’anno scorso, ebbi l’occasione di assistere a un BandstandBusking di Frightened Rabbit, Hundred in Hands, Sky Larkin e Vivian Girls: c’era una leggera brezza che agitava dolcemente le fronde degli alberi, dei bambini si rincorrevano attorno al gazebo, dei vecchi seduti sulle panchine e passanti in bicicletta guardavano con curiosita’, chi mangiava un panino, chi beveva un caffè. Si respirava una rilassatezza generale sia del pubblico che dei musicisti come se si fosse nel loro cortile di casa. Un’occasione di festa, di celebrazione, di pura condivisione della musica che troppe volte si perde a discapito del classico formato: palco, set pre-stabilito di 90 minuti, amplificazione e illuminazione da spot-lights. La ricerca di canali alternativi di promozione musicale esiste anche nell’era digitale, un’angolazione diversa per considerare un musicista, con un’unica condizione: non indossare l’impermeabile Burberry.
Myriam Bardino
(nelle foto: Vivian Girls a destra, Sky Larkin a sinistra)
Vivian Girls
Vivian Girls
Frightened Rabbit
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