lunedì 10 gennaio 2011

BOOKS REVIEWS: "Il Mondo Sommerso", U.E. Feltrinelli (The Drowned World, 1962) by J.G.Ballard

“Il mondo sommerso” (The Drowned World, 1962) di J. G. Ballard é un romanzo che, nonostante in alcuni momenti proceda in maniera convenzionale, affascina per i modi con cui una realtà onirica e lontana si imponga per la sua persistenza e per la sua intensità.
Per effetto di eventi catastrofici, il pianeta ha subito un surriscaldamento globale che ha determinato l’innalzamento del livello dei mari. Le città sono state completamente sommerse e ridotte a soffocanti lagune tropicali in cui emergono solo porzioni di grattacieli, elementi di archeologia monumentale di una civiltà oramai scomparsa.
Le mutate condizioni climatiche preannunciano una nuova evoluzione a ritroso e fanno riemergere memorie ataviche, che spingono gli ultimi umani ad intrappendere viaggi estremi alla ricerca di un (irraggiungibile ed inesistente) nuovo Eden. Sbaglia chi pensa che "The Drowned World" sia solo un romanzo di genere.
Ballard utilizza una scenario naturale estremo per liberare l’inconscio. E’ l’inconscio che determina il mondo che ci circonda, non viceversa. "The Drowned World" è il mondo ricostruito, è una proiezione dell’inconscio. Non a caso l’acqua.
L’acqua è l’elemento che risveglia ricordi atavici, che spalanca il nostro inconscio al riemergere di antiche memorie perdute. E’ incredibile pensare che abbiamo vissuto una parte della nostra esistenza nell’acqua. E’ in quella esperienza inconscia che il protagonista cerca risposte, è in quell’ambiente liquido che il protagonista cerca di tornare, in un viaggio estremo, quasi a ricercare un rifugio (materno) in quell’abisso primigenio.
La grandiosità del romanzo vive anche nella visione naturalistica a cui Ballard si concede spessissimo. Il romanzo è una continua descrizione di luoghi acquatici e liquidi, paludosi e viscosi, fatti di vegetazioni tropicali e felci, animali anfibi, fruscii di onde e luci riflesse, una nuova scienza aristotelica, una nuova fenomenologia degli spazi acquatici.

Felice Marotta

1 commento:

Anonimo ha detto...

uno dei romanzi migliori di ballard oltre a "vento dal nulla" "la mostra delle atrocità" "condominium" e "crash". buoni anche "supercannes" e "regno a venire"

SDH