Stiamo parlando di lavoro di puro rock sognante, ambientale e psichedelico, con Sandy che avvalendosi solo della chitarra e della sua voce sottile ricama dei veri e propri pastelli sonori, ora malinconici, ora più complessi ed articolati. Splendida l'opening della lunga Here, oltre sette minuti di puro delirio lisergico, con il testo che è un vero e proprio collage, preso a prestito da pezzetti di liriche di Bjork, Bob Dylan e degli Animal Collective. Yes Know si avvale in “Place” di pochi essenziali strumenti, una scarna batteria di puro supporto, la sua chitarra che crea fluide architetture sonore. La voce ora pulita ora filtrata ben si adatta alla struttura delle songs, da quelle relativamente più veloci alle lente ballads come la splendida Dynamics, disturbata da voci in sottofondo. Tra le vette del disco figurano These waiting years, Crumble or flow – mi ha ricordato la vecchia Grantchester Meadows cantata da Roger Waters in “Ummagumma” (1969) - e Drinks, sognante ballata di altri tempi, dalle parti degli ultimi Fleet Foxes californiani. La lunga Somehow Together, quasi spaziale, lunare oserei dire e In Balance, magnifica davvero, chiudono un album davvero da ricordare tra le scoperte più interessanti dell'anno e segnalano Sandy Gilfillan tra i nomi da tenere in mente nel prossimo futuro, magari a braccetto con l'altro loner del decennio, quel Josh T.Pearson di cui abbiamo già parlato su Distorsioni. In attesa di altre conferme possiamo intanto ascoltarci questo esordio di Yes Know direttamente in streaming dal sito Bandcamp, una specie di gigantesco contenitore online per tutti quegli artisti esordienti che non trovano e non hanno trovato una indie che pubblichi i loro lavori, davvero una bella iniziativa che servirebbe anche da noi in Italia, il link lo trovate qui sotto.
Ricardo Martillos
YES KNOW site Bandcamp
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