
Il garage-rock delle sue successive reincarnazioni, THE CAVEMANISH BOYS, usciti nel 2.000 con un album formidabile, “Get a Load of…(A psichedelic R&B revue)” per la Munster R. e l'unico episodio con i GET LOST ("Never Come Back",

The Miracle Workers sono stati i portabandiera del “garage-revisited” degli anni ’80, insieme a Fuzztones e Chesterfield Kings e, a parer mio, i meno calligrafici nel continuare la tradizione di Rolling Stones, Standells, Chocolate Watch Band, Stooges.
Il loro sound era carne e sangue e di certo dilatarono generosamente i confini di un genere a volte scolastico, con ubriacature hard e psichedeliche assolutamente devastanti!
Imperdibili in tal senso i due album “Overdose” e “Live at Forum” (entrambi del 1988) che contengono episodi grondanti elettricità ed energia allo stato brado.

Ma si rimane attoniti di fronte alla potenza ed alla concitazione di Rock & Roll Revolution in the street pt.2, Without her around, When are you gonna care stoogesiani sino al midollo. Cartina al tornasole é la cover, guarda caso dal primo leggendario album degli Stooges, di Little Doll apice massimo di Overdose, fradicia di

Non credo si possa fare di meglio con un brano degli Stooges!
Ma c’è spazio anche per un’altra cover feroce, la serrata Teenage Head dei grandi Flamin’ Groovies. E mentre tra tanta carne e sangue la nostra psiche assuefatta al dolore del rock metropolitano più autentico esulta per un’iniezione d’adrenalina così letale, il distacco razionale e critico del rock-writer non può fare a meno di sottolineare che Overdose è una delle incisioni garage più importanti ed appassionanti degli anni ’80.

Pur celebrando già dal moniker il 'punk' mitico americano dei sixties, con l’allusione al famoso brano della Chocolate Watchband I Ain’t No Miracle Worker ( tradotto dai nostrani Corvi col titolo Un Ragazzo di Strada), i M.W. divenuti quattro dopo la defezione del tastierista Danny Demiankow nell’ ’86, consumano in questo live una sonora sbandata 'hard' : a cominciare dalla cover iniziale dei Black Sabbath Evil Woman, don’t you play your games with me giù giù sino a quelle ( ancora!) dei Flamin’ Groovies, Slow Death e degli Stooges , No Fun, immortale inno dell’insofferenza urbana!

Con criterio piuttosto schizofrenico torniamo al 1985: è l’anno in cui un santone della scena garage come Greg Shaw pubblica il debutto sulla lunga distanza degli Workers, “Inside Out” per la sua etichetta Voxx, dopo un paio di e.p. dei nostri di stretta fede sixties tra cui “1,000 Micrograms Of…” ed alcuni brani disseminati su alcune raccolte nei primi anni ’80. Inside Out è già lapidaria cartina al tornasole dell’ispirazione e del vocalismo selvaggi ed acidi di Gerry mohr e quindi anch’esso imperdibile! Le tastiere di Demiankow permeano i brani di ortodossa estetica garage, e 5:35

Con molta intelligenza artistica i Miracle Workers sul declino degli anni ’80 hanno saputo rinnovarsi evitando di ricalcare pedissequamente lo stereotipo garage: con i tre album incisi per la Triple X varcano la soglia dei ’90 e avanzano nella nuova decade modificando gradualmente il loro lessico rock!

I Miracle Workers sono quasi irriconoscibili, come la voce di Jerry Mohr, che si ricicla magicamente in toni suadenti ma pur sempre intriganti!

Nel primo (che vede Aaaron Sperske sostituire Gene Trautmann alla batteria) i M.W. raggiungono un equilibrio mirabile tra le due variabili principali delineatesi nel loro sound: le fascinose, notturne Way Back When, Pretty One, Burn Baby Burn sono espressioni di un combo ormai rinnovato che non rinnega l’estetica 'underground' di cui è figlio ma la rinnova in nuove, più avanzate luminescenze sotterranee, molto simili a certe cose dell’Iggy Pop post-Stooges, al Bowie più lirico; a questo si aggiungano un uso maggiore e liquido delle tastiere e il fraseggio più articolato e maturo delle chitarre di Matt Rogers.

Gerry Mohr e c. sembra quasi si divertano a sconvolgere le aspettative e gli equilibri raggiunti, rispondendo di album in album solo alla propria urgenza esistenziale e trasformandola in nuove emanazioni rock.
L’elettricità satura, le vibrazioni forti di brani che non lasciano varchi alla speranza e alla liricità delle prove precedenti, parlo di Ironic, Hey Lover, Joanna Crying, Sweets to The Sweet sono eloquenti di quanto i M.W. siano sensibili ai cambiamenti atmosferici degli anni che passano.

Ritroveremo Gerry Mohr qualche anno più tardi con i CAVEMANISH BOYS, una nuova, eccitante ma breve avventura garage, autori di un album a dir poco memorabile!
Infine, ultima reincarnazione di Mohr, THE GET LOST, trio formato da Jerry Mohr, il ritrovato bassista Robert Butler ed il batterista Chris Rosales, che registrano in Svizzera per la Voodoo Rhythm "Never Come Back".
Per queste sue due ultime creature vi rimandiamo alla seconda parte di questa saga di resistenza psycho-garage, sempre che questa prima parte vi abbia appassionato!
Wally Boffoli
Discography:
1983 - Miracle Workers (EP, Moxie Records)
1984 - 1000 Micrograms of the Miracle Workers (EP, Sounds Interestings Records)
1985 - Inside Out (LP, Voxx/Bomp)
1988 - Live at the Forum (LP live, Glitterhouse)
1988 - Overdose (LP, Glitterhouse)
1989 - Primary Domain (LP, Glitterhouse)
1990 - Moxie's Revenge (CD compilation, Skyclad)
1991 - Roll Out the Red Carpet (CD, Triple X)
1995 - Anatomy of a Creep (CD, Triple X)
4 commenti:
Ricardo Martillos says. gran bel pezzo Wally e gran bel gruppo i Workers..qui la loro discografia:
1983 - Miracle Workers (EP, Moxie Records)
1984 - 1000 Micrograms of the Miracle Workers (EP, Sounds Interestings Records)
1985 - Inside Out (LP, Voxx/Bomp)
1988 - Live at the Forum (LP live, Glitterhouse)
1988 - Overdose (LP, Glitterhouse)
1989 - Primary Domain (LP, Glitterhouse)
1990 - Moxie's Revenge (CD compilation, Skyclad)
1991 - Roll Out the Red Carpet (CD, Triple X)
1995 - Anatomy of a Creep (CD, Triple X)
Ma la parte seconda??
arriva la seconda parte ...
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