dinanzi a 120 mila fan. Il film coprodotto da Riservarossa e F & P Group (distribuzione Medusa), sa sapientemente miscelare le immagini del concerto (regia di Cristian Biondani) e quelle di un docufilm (regia di Marco Salom), in un viaggio all’interno della vita del rocker emiliano, dove grazie alla tecnica 3D (prima volta utilizzata per un live italiano) lo spettatore viene letteralmente catapultato sul palco, vivendo in prima persona le emozioni del concerto. Immagini del backstage e soprattutto di vita, di Ligabue nella sua Correggio con i suoi amici d’infanzia, ben si fondono quindi a quelle dello spettacolo, in una sorta di biografia musicale, per un evento musicale assolutamente unico, al quale migliaia di persone accampate con sacchi a pelo e tende, hanno assistito giungendo da ogni parte d’Italia. Le sequenze del live elettrico, alternano le esecuzioni delle hit storiche del cantautore alla presentazione di tre inediti (M’abituerò, Sotto bombardamento, Ora e Allora) rimasti fuori produzione nei precedenti album, ma anche ai primissimi concerti che lo hanno visto suonare all’interno di una piccolissima tecnostruttura situata a trenta metri da dove, vent’anni dopo, è stato allestito l’immenso palco di oltre novanta metri di Campovolo. Ottima prova quindi, per un progetto decisamente ambizioso, con una regia discreta e mai invasiva malgrado l’uso del 3D, senza eccessivi effetti, che sa cogliere la spettacolarità di quel concerto trasmettendo tutta l’energia che solo il grande Liga sa trasmettere al suo pubblico.
Claudia Mastrorilli
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