sabato 4 settembre 2010
THE LYRES – On Fyre (Ace of Hearts- 1984) by Franco Lys Dimauro
Un disco e un uomo leggendari.
Jeff Conolly è un agitatore della scena di Boston, sin dai tempi in cui dire punk voleva dire essere messo al bando dalla gente comune e non finire sulle copertine delle ragazzine premestruate.
In quell’ inferno Jeff suona punk con in testa Stooges, Pretty Things, Sonics, Kinks, Chocolate Watchband, Troggs. La sua band si chiama DMZ. Non come DeliMitarized Zone ma come Down My Zipper. Tirami giù la cerniera.
In realtà la band esiste già, ed ha pure il suo bel cantante, tale Adam Schwartz. Ma Jeff si presenta nel loro garage durante le prove e gli ruba il microfono. Non per due pezzi, ma per due anni e mezzo buoni.
Alla batteria c’ è David Robinson, naufrago dall’ affondamento dei Modern Lovers.
Sono loro, i DMZ, il vero tassello che unisce la scena punk al garage rock degli anni Sessanta. Loro sono il “missing link”. Ma l’ anello si rompe presto. Due anni e mezzo, come dicevo. Poi la band si divide in due. Gli Odds da una parte, i Lyres dall’ altra. I primi non realizzano nulla, a parte un oscuro pezzo finito su una compilation della Throbbling Lobster. I secondi invece….
I secondi sono la nuova band di Jeff Conolly, inteso Monoman per la sua passione viscerale per i dischi in monofonia e per la strumentazione vintage: organi Vox e Farfisa ma anche qualche chitarra d’ epoca come la Danelectro appartenuta a Jonathan Richman spesso ritratta con orgoglio sulle copertine dei suoi dischi.
Con lui ci sono pure Rick e Paul della vecchia band. Ma il carisma di Jeff è tale da oscurare tutti. Il suono dei Lyres è l’ ideale proseguimento delle intuizioni dei DMZ, tale come poteva esserlo in piena febbre garage. Il suono dei Lyres in On Fyre ha perso i lineamenti da pub-rock per avvicinarsi a una forma di beat più classico, pieno di armonizzazioni figlie dei Kinks (I Confess, I ‘m tellin’ you girl).
E dei Kinks sono pure due delle cover scelte per affiancare i pezzi di Conolly: Tired of waiting for you e Love me til the sun shines.
Ma ci sono pure echi di Kingsmen, Seeds, ? & The Mysterians e Sonics a far capolino lungo tutto il disco.
Il Farfisa di Mono Man è ora il protagonista assoluto.
Un fischio penetrante che ti perfora i timpani e che diventa il tratto peculiare del suono dei Lyres malgrado il disco passi alla storia soprattutto per il tremolo devastante di Help you, Ann, straniante e circolare più di quello di Up in my mind degli Spontaneous Generation e per il riff martellante di Don ‘t give it up now oltre che per la bellissima I really want you right now aggiunta nell’ edizione europea.
Fieramente legato ai canoni del rock ‘n roll più squinternato degli anni Cinquanta e Sessanta Jeff seppe fare dei Lyres una band dal suono riconoscibilissimo, unico senza costringere i suoi compagni a vestirsi con in mano le vecchie foto degli Standells o degli Yardbirds ed evitando con cura di mettersi in posa per la foto di copertina di un suo disco. Incredibile.
Franco “Lys” Dimauro
Don't Give it Up Now--Live 1984
http://www.youtube.com/watch?v=2i2yrFMY3-U&feature=related
Help You Ann
http://www.youtube.com/watch?v=7LqF5P3Fa84
Lyres 1987 (Tv-Studio)
http://www.youtube.com/watch?v=mppygBFszNE&feature=related
What a Girl Can't Do
http://www.youtube.com/watch?v=QDyGiijA2Pk&feature=rec-LGOUT-exp_fresh+div-1r-8-HM
I Really Want You Right Now
http://www.youtube.com/watch?v=UOG_Mbbc-YI&feature=related
http://www.limbos.org/lyres/
http://www.myspace.com/lyresofficial
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