Ho sempre reputato Merrell Fankhauser come uno dei personaggi underground piu’ originali e innovativi dell’intero panorama ‘minore’ americano degli anni sessanta e settanta per il suo desiderio di sperimentare con svariati generi e in totale liberta’, senza condizionamenti di nessun tipo: infatti ha sempre inciso per piccole etichette in quantita’ minime anche con le bands in cui ha militato prima della fondazione dei MU.
Nato in Kentucky, si trasferi’ presto a Los Angeles dove debutto’ con gli Impacts , una surf band di importanza trascurabile, e soprattutto dove in seguito conobbe Jeff Cotton della CAPTAIN BEEFHEART MAGIC BAND con i quali fondo’ gli EXILES e con i quali incise Merry and the Exiles e Fapardokly .
Jeff Cotton accompagnera’ Merrel Fankhauser durante i primi anni settanta e scrivera’ moltissimo del materiale susseguente prima di entrare nella Chiesa.
Dopo la breve parentesi solista con gli HMS BOUNTY con cui incidera’ un disco, Merrel e Jeff fondarono i MU, il cui unico disco ufficiale del 1971 per una piccola etichetta losangelina e’ tuttora una dei piu’ incredibili esempi di West Coast sound con influenze tribali e mistiche, dominato dalle percussioni e dalla fenomenale slide guitar, con interventi occasionali di strumenti inconsueti per il genere come il sax (come in Nobody wants to shine).
Il disco non e’ sempre di facile ascolto specie nella lunga Eternal Thirst , vero e proprio tour de force, da ascoltare in pieno deserto, magari durante un inno propiziatorio di qualche tribu’ indigena, in cui il suono lascia posto a una vera e propria danza tribale.
La song di apertura Ain’t no blues nonostante il titolo, e’ l’unica ad avere influenze blues ma talmente stravolte da permettere all’ascoltatore di penetrare mentalmente nella massa cerebrale di Merrel Fankhauser e comprendere la sua personale concezione del blues.
Altra highlight e’ la gia’ citata Nobody wants to shine con il suo incedere a scatti e l’incredibile assolo centrale di sax , uno dei migliori mai sentiti a mio parere in ambito rock.
Tutto l’album ( a parte Eternal Thirst of course) e’ molto scorrevole e le canzoni si susseguono lasciando un desiderio finale di mollare tutto e di partire senza meta, proprio come fecero Merrel Fankhauser e Jeff Cotton quando nel 1973 partirono per Maui (Jeff Cotton tornera’ nel 1974 a L.A. per diventare prete) e dove produssero il materiale che verra’ stampato solo nel 1981 e conosciuto come The last album, di cui un giorno forse vi parlero’….
Se siete abituati al classico suono westcoastiano rimarrete stupiti dinnanzi alla profondita’ di questo disco, la cui componente lisergica lascia spazio a una dimensione completamente diversa e a mio modo di vedere, piu’ interiore e personale.
Album unico in tutti i sensi, non suona come niente composto prima e forse nemmeno dopo, come direbbero gli americani ‘really one of a kind’.
Un vero peccato che nessuno abbia seguito la loro strada…o per fortuna, chi lo sa.
Desertico.
PAOLO CASIRAGHI
MU Featuring Merrell Fankhauser - Nobody Wants To Shine
http://www.youtube.com/watch?v=EgSdpYJpi9A
Merrell Fankhauser & H.M.S. Bounty - A Visit With Ashiya (1968)
http://www.youtube.com/watch?v=rSQww8OUrdc&feature=related
Fapardokly - 'Mr. Clock' (1967)
http://www.youtube.com/watch?v=Y8gLdOfWl5M
http://www.merrellfankhauser.com/
http://www.myspace.com/mfankhauser
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