Il packaging di questo disco, per non parlare del titolo, fanno immediatamente e innegabilmente pensare a qualcosa di concettualmente costruito per attirare l'attenzione. Bisogna effettivamente dare atto che "La maledizione sta per arrivare" è ben confezionato e meticolosamente curato nei particolari per risultare ineccepibile: buone ritmiche decise e travolgenti, il giusto spazio all'orecchiabilità, una voce e una scrittura di qualità. Insomma gli ingredienti ci sono tutti, proprio tutti.
Ma quando questo gruppo campano, giunto al suo secondo lavoro full length, pretende di autodefinirsi new beat, beh ... allora proprio non ci si può stare. Se buttare giù quattro schitarrate a effetto per amplificare un pop assolutamente scontato e piegato alla fenomenologia di sottomissione radical chic, ci fa scomodare addirittura la generazione dell'agognata liberazione, dei ritmi frenetici, vissuti, carnali e istintivi, allora forse sarebbe il caso di fermarci un attimo e puntualizzare. Non c'è pathos, non c'è vibrazione, non c'è emozione che risulti anche solo minimamente credibile in queste dodici tracce che hanno tutto il sapore di un'operazione di marketing ben congeniata.
Anche la sana leggerezza di alcuni buoni spunti si perde nell'autoindulgenza di questo preconfezionamento mirato. Elisabeth brano affettato e ruffiano, sembra la colonna sonora dei party di adolescenti con brufoli e apparecchio ai denti che si affacciano al mondo. Ode al silenzio la si potrebbe cantare fino alla fine pure la prima volta che si ascolta tanto la ritmica è scontata e banale. Si potrebbe continuare così fino a dodici ma mi fermo prima per evitare il propagarsi della maledizione.
Non mi piace infierire sui gruppi emergenti che tentano di farsi strada per conquistare attenzione e visibilità ma questi I Valium sono sfrontati e pieni di sè e -loro o chi per loro- tentano di far passare un prodotto mediocre, forse l'ultima cosa di cui avevamo bisogno, per disco dell'anno! Dico solo una cosa: per sprigionare energia si deve essere incazzati o genuinamente votati all'istinto, non fare esercizi di stile o collage di ripescaggi ad effetto; certo anche per questo ci vuole un certo fiuto e una buona dose di scaltrezza, ma perchè -mi chiedo- con tanta crisi di talenti, non provare a battere strade diverse? Da dire e da fare ce ne sarebbe a iosa, ricorrere a questa moderazione italiota del compromesso e della voglia di mettere d'accordo tutti ci ha decisamente stufato.
Romina Baldoni
I Valium
8 commenti:
credo che chi ha fatto la recensione non abbia letto nemmeno la biografia dei Valium; non sono mai stati Salentini da quanto ne sappia, ma Campani. Quanto al resto beh, consentitemi di dissentire. io sono un collezionista di garage rock e questo new beat è una cosa soltanto loro.
Ciao SoundCitY74, sono il Direttore Artistico di Distorsioni: provvediamo subito a correggere la provenienza della band, chiediamo scusa per lo sbaglio e ti ringrazio per la precisazione; per quanto riguarda la polpa ed il tenore della recensione, naturalmente il massimo rispetto per il tuo parere, ma tu capisci che devo rispettare anche le argomentazioni espresse dalla mia collaboratrice, che credo abbia argomentato molto bene.
Non ho parole per l'assurdità di questa pseudo-recensione. Sembra che sia stata scritta in fase uterina!!! Non sono assolutamente in sintonia con nulla di ciò che è stato scritto.Per me i Valium sono una delle poche band genuine, fuori dal coro e dal tempo che esistono... Ho 27 anni e non ho i brufoli, ascolto i valium e li amo!
ragazzi, vedete che questi sono geniali. è una sintesi folle degli ultimi anni di musica e una evoluzione vitale del beat. mi sembra che la gente si soffermi solo sull'atteggiamento sprezzante dei valium, ma io sinceramente credo che abbiano le palle.
Caro ANONIMO, aver pubblicato il tuo commento é stata un'eccezione perché nostra regola é pubblicare solo i post di chi ha il coraggio di firmarsi, anche solo con il nome: Giovanni, Mario, Michele ....
Però mi é piaciuta la tua genuina ed appassionata foga, che io rispetto sempre. Anche chi ha scritto questa recensione non ha i brufoli, e tutto il diritto di 'criticare' argomentando un disco ed una band che io mi rendo conto ti stanno molto a cuore. Tieni presente comunque che il nostro é solo uno dei pareri che tu troverai in rete, probabilmente diversi dal nostro - più gratificanti o molto più gratificanti - che rispecchia comunque una linea editoriale precisa.
Ti abbraccio, grazie per il tuo commento
IL DIRETTORE ARTISTICO : WALLY BOFFOLI
Sinceramente la recensione non mi sembra molto calzata. Conosco il gruppo, la sua biografia, i suoi personaggi e l'ho seguito in molti concerti e ho anche jammato con loro.
Il disco può anche non piacere, o essere brutto, ma non mi sembra tanto una operazione di marcheting ben congeniata (visto che non è che ha venduto migliaia di copie o siano diventati proprio famosissimi con questo disco), nè mi sembra una musica da fighetti radical chic.
io credo che ogni parere estremo espresso su una band sia sempre sintomo di qualità, nel senso che i Valium destano attenzione proprio per il fatto di non essere conformi al marasma musicale degli ultimi 10 anni. Di fatto ci troviamo di fronte a una formazione che io trovo intelligente e mai banale. Concordo con Alfredosixties sul discorso della sintesi musicale e anzi aggiungo che la maledizione di cui la band parla con sarcasmo è quella del costume, che hanno voluto descrivere in maniera minuziosa. chiaro, non è musica per punks.
Grazie sentitamente per i vostri copiosi e corretti commenti: a Giacomo, Alex, Alfredo. Distorsioni sarà sempre, anche e maggiormente quando diventerà sito a breve, disponibilissima a pubblicare pareri 'correttamente' dissenzienti come i vostri. La diversità e libertà di giudizio é il sale della democrazia nei rapporti di qualsiasi tipo.
WALLY BOFFOLI, Direttore Artistico Distorsioni
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