venerdì 31 dicembre 2010

LOVE: “Forever Changes” (Elektra, 1967)

Etichetta, anno di incisione, e sound-engineer (Bruce Botnick) sono gli stessi del debutto dei conterranei The Doors, ma diversissimi sono lo stile e il background: non rock d’assalto venato di pop e blues ma psycho-folk a metà tra l’acido e l’evocativo, e non la carica di una band bramosa di conquistare il mondo ma il disagio di cinque ragazzi in piena crisi da droghe e ambizioni più o meno frustrate.
Nessuno si sarebbe mai aspettato un capolavoro, eppure capolavoro fu: chitarre distorte e arpeggi, ritmiche ruvide e arrangiamenti di archi e fiati, una voce che dall’Inferno punta al Paradiso.
Ma soprattutto amici miei, atmosfere e canzoni uniche, memorabili, a definire meravigliosamente una psichedelia che affonda le sue radici nella tradizione americana ma che rivela sorprendenti sintonie con quanto nello stesso periodo si sviluppava nel circuito (non solo) underground britannico.
Spoglio e ornato assieme, il terzo album dei Love è un ardito susseguirsi di incanti melodico-abrasivi, di equilibri quasi impossibili, di preziosi intarsi orchestrali sul corpo del rock fantasioso, onirico e avvolgente concepito dal chitarrista e cantante di colore Arthur Lee, che solo in due circostanze - Alone Again Or e Old Man: non si registrano però cadute di tono o tensione emotiva - lascia scrittura e microfono al biondissimo chitarrista Bryan MacLean. Impossibile cercare di descrivere a parole il progressivo crescendo dell’incalzante A House Is Not A Motel, l’inarrivabile grazia di Andmoreagain e i mille altri prodigi di questi quaranta minuti di folk elettroacustico malinconico e nel contempo solare, generati miracolosamente da un’alchimia casuale che in migliaia hanno poi cercato senza fortuna (o con fortuna parziale) di replicare.
Migliaia con l’esclusione di questi Love, che di li a poco si sono sciolti cedendo al leader la loro gloriosa sigla. Forse perché consapevoli di come nella storia del rock non avrebbe potuto esserci posto per un altro “Forever Changes.
Forever Changes per me è stato più di un semplice disco, è stato un compagno di viaggio ed un confidente capace di infondermi forza in molti momenti difficili della vita. E’ una delle pietre miliari della storia del rock, al pari di “Revolver” dei Beatles o “Pet Sounds” dei Beach Boys : purtroppo per molto tempo uno tra i più sottovalutati.
I filmati qui in calce sono presi dal festival di Glastonsbury del 2003. Esattamente tre anni prima che Arthur Lee, anima dei LOVE morisse di leucemia. Al tempo del concerto era già ammalato ma la sua voce non era cambiata, anzi era migliorata.

Pietro Ciraci

Andmoreagain Live
Arthur Lee & Love - Your Mind And We Belong Together (Live)



The Red Telephone
Maybe the People Would Be the Times or Between Clark and Hilldale
You Set The Scene
Live And Let Alive
The Daily Planet
Bummer In The Summer
Good Humor Man He Sees Everything Like This

3 commenti:

aldo ha detto...

Ho avuto la fortuna di vedere Arthur Lee & LOVE a Edimburgo un paio di volte nel giro di pochi mesi nell'estate del 2002...ASSOLUTAMENTE SPETTACOLARE!
So di varie persone che decisero non andare :"Ma chissá com'é, dopo 40 anni e vari anni in prigione etc etc"
Arthur, cosciente di questi sentimenti/pregiudizi, arriva sul palco barcollando, lo stanno aiutando a stare in piedi, peró prima che possiamo dare ragione ai quei "malpensanti" che erano rimasti a casa, si lancia in una strepitosa versione di "My little red book" agitando con furia il tamburello e da lí é stato tutto un crescendo!
quell'entrata era semplicemente parte del show!
Arthur stava piú in forma che mai, con un gruppo alle spalle che si sapeva a memoria ed amava la musica dei Love...

Pasquale ' wally ' Boffoli ha detto...

grande Aldo ....ma tu scrivi di rock?
Ti sei mai cimentato?
Vuoi collaborare con noi?

riverman206@yahoo.it ha detto...

il miglior connubio di Rock e arrangiamenti orchestrali della Storia, mi viene in mente anche Days of Future Passed dei Moody Blues ma qui con i LOVE siamo su vette ineguagliabili....tra i miei 10 preferiti in assoluto di una larga collezione..