The Church: great band from Australia.
Steve Kilbey (13/09/1954): vocals, bass guitar, keyboards
Peter Koppes (21/11/1955): guitar, backing vocals, organ, piano
Marty Willson-Piper (07/05/1958): guitar, backing vocals, bass guitar
Richard Ploog –‘81/’90-(29/10/1962): drums, percussions, backing vocals
Jay Dee Daugherty –‘90/’93 (22/03/1952): drums
Tim Powles –‘93/present-(21/12/1959): drums
Chi non ha mai ascoltato i Church si é perso una buona parte di paradiso in terra: ci ha pensato Maurizio Galasso a cominciare a rimediarci con questa 'essenziale' ma sintomatica Selection. La voce gentile di Steve Kilbey, i cori celestiali e le aeree chitarre Rickenbacker di Peter Koppes e Marty Willson-Piper ci hanno confortato per tutti gli anni '80 e nel decennio successivo sino ai giorni nostri.
I Church furono solo una delle grandi rock-bands che la prodiga Australia regalò al mondo in un decennio funestato in Inghilterra ed in Europa da un melenso synth-pop che decretò la morte delle chitarre. Le altre si chiamavano Died Pretty, Triffids, Hoodoo Gurus, Go-Betweens ....fautrici di psichedelia mesmerica, esaltante garage-pop e personalissimo story-telling. Forse i Church sono stati e sono gli eredi più legittimi dei Byrds, a prescindere dall'uso affine delle Rickenbackers, soprattutto per lo stesso approccio 'umano' alla materia rock, capace di generare come nessun altra compagine prima e dopo di loro delle 'visioni' poetiche e soniche estremamente benefiche per il nostro spirito. (wally)
The Unguarded Moments (Of Skins and Heart, 1981 EMI-Parlophone)
Almost With You (The Blurred Crusade, 1982 EMI-Parlophone)
Electric Lash (Séance, 1983 EMI-Parlophone)
Into My Hands (Remote Luxury, 1984 EMI-Parlophone)
Already Yesterday (HeyDay, 1985 Emi-Parlophone)
Under The Milky Way (Starfish, 1986 EMI-Parlophone)
Metropolis (Gold Afternoon Fix, 1990 Arista)
Anaesthesia (Hologram Baal, 1998 Thirsty Ear Recordings)
Snowfaller (Back With Two Beasts, internet-only released 2005)
Dead Man’s Hand (Untitled #23, 2009 Unorthodox Records & Second Motions Records)
1 commento:
Giusto tributo a Kilbey & Co, anche se da Heyday avrei preferito Myhrr (bellissimo intro del disco)
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