giovedì 30 dicembre 2010

BOOK REVIEWS: "GENTLE GIANT - I GIGANTI DEL PROG ROCK " by Antonio Apuzzo (Stampa Alternativa, 2010)

“Agli inizi non avevamo una direzione precisa. Avevamo un nome, Gentle Giant, ma il materiale era ancora grezzo. Eravamo diversi l'uno dall'altro dal punto di vista delle influenze, delle personalità e delle conoscenze. Il modo in cui riuscimmo a fondere tutto questo in uno stile nostro rimane ancora oggi, per me, uno splendido mistero”. Basterebbe già questa dichiarazione di Derek Shulman, nelle prime pagine del libro, per far capire che di opere come questa ce ne vorrebbero molte di più.
Anzi, ce ne vorrebbe una per ogni band che abbia lasciato un segno tangibile nella storia del rock. Perchè leggendo libri come questo ci si rende conto che si riesce ad assimilare molto di più una canzone, un album o anche un'intera discografia, se li si ascolta con la consapevolezza di come sono stati concepiti, in che ambiente, di quali emozioni e di quali contesti sono stati il frutto.
Il libro in questione si intitola “Gente Giant – I Giganti del Prog-Rock” ed è una biografia, realizzata dal musicista italiano Antonio Apuzzo per la casa editrice Stampa Alternativa, di una delle band più 'strane' che l'universo rock ricordi. Un nucleo di polistrumentisti incredibili capaci di infiammare il pubblico sul palco con un riff chitarra-basso-batteria e poi di colpo passare ad un brano per violino e violoncello, o per quattro flauti dritti, o per tromba e tastiere, o per un ensemble di sole percussioni.
Tutto, però, senza prendersi mai troppo sul serio, “perchè in fondo siamo sempre stati prima di tutto una rock band”, come amavano spesso ripetere gli stessi musicisti di questo grande, complicato progetto chiamato Gentle Giant.
Nel corso dell'opera di Apuzzo ripercorriamo tutta la loro vita, dall'infanzia niente affatto facile dei tre fratelli Shulman, cresciuti nei più rischiosi quartieri-ghetto del proletariato inglese, agli studi classici di Kerry Minnear in una scuola che lui stesso definisce 'altamente competitiva', fino agli esordi del chitarrista Gary Green, che da bambino intratteneva, alla sera, i parenti in vacanza sulla spiaggia di Rimini suonando per loro gli 'hits' dei Beatles.
Da questa genesi muoverà i primi passi una band cresciuta tra mille contraddizioni, per tutta la vita schiava del sogno di conquistare platee immense e 'fare i grandi numeri' pur continuando a suonare la musica più anticommerciale possibile.
Ma forse gli stessi Gentle Giant, perennemente insoddisfatti nella loro nicchia, non si rendevano nemmeno conto di quale bomba avevano in mano: Apuzzo, infatti, ci racconta di un'era geologica oggi neanche lontanamente immaginabile, nella quale in Italia bands come Gentle Giant o Van Der Graaf Generator potevano permettersi di organizzare tour di una quindicina di date, radunando pubblici da 20.000 persone a sera.
E poi, ancora, il loro destino di 'eterni secondi' in America, che li vedeva spesso costretti a fare da spalla ad altri, vittima degli abbinamenti più improbabili, dai Black Sabbath agli Sha Na Na, lo humour irrefrenabile di Derek Shulman, che spesso presentava al pubblico la sua band spacciandola di volta in volta per i Led Zeppelin, gli Yes o gli Abba, e invece le tensioni con il più 'vecchio' fratello Phil, che sognava una vita lontana dalla ribalta, da dedicare alla famiglia e all'insegnamento, che lo porteranno ad allontanarsi dal gruppo proprio all'apice del successo, e ancora l'avvicendamento di ben tre batteristi.
Nel corso dei vari capitoli del libro dedicati agli album della band, questi episodi storici sono intervallati a descrizioni più tecniche, nelle quali ogni canzone viene analizzata nella sua struttura e nell'avvicendamento delle sue parti strumentali (lavoro niente affatto facile, visto l'incredibile polistrumentismo dei componenti della band).
A corredo al libro è allegato il CD “Ibrido Hot Six plays Acquiring the Taste” in cui la band dell'autore, il clarinettista/saxofonista Antonio Apuzzo rilegge forse l'album più completo e riuscito dei Gentle Giant in una inedita chiave 'cameristica', per quattro fiati (oltre alle ance di Apuzzo anche flauto, oboe e tromba) e due contrabbassi, tra atmosfere jazz e di avanguardia.

Alberto Sgarlato



Gentle Giant - Funny Ways - 16mm Film - 1974
Advent of Panurge
Gentle Giant - The Runaway \ Experience


GentleGiantStampaAlternativa

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