lunedì 11 ottobre 2010

EMMA TRICCA: "Minor White" (Finders Keepers/Bird Rec./Goodfellas, 2010)

Emma Tricca è una folk-singer nata in Italia, ma da tempo trapiantata nel Regno Unito. Ha girato il mondo plasmando una sua precisa identità: New York, Texas e Roma dove ha suonato insieme al grande John Renbourn.
Infine Londra dove ha affinato le sue qualità compositive di folk-singer.
"Minor White" è il suo debutto discografico: un viaggio intimo e poetico.
Il tentativo, lungo le dieci tracce, é di fondere la tradizione del british folk con sonorità moderne legate alla matrice indie. Il disco è pervaso da umori delicati e suggestivi. La voce eterea di Emma ci accompagna per mano lungo i luoghi della sua vita.
Una serie di istantanee di viaggio di cristallina bellezza si susseguono, a creare un mosaico dai colori vivi e gioiosi. Si parte subito magicamente con le atmosfere seducenti di All Along The Hudson, pezzo accompagnato da un organo che incanta, vagamente ipnotico, che fa tutt’uno con la voce seducente di Emma.
Poi si passa alle atmosfere bucoliche di Cobblestone Street, dove la voce di Emma, accompagnata da una maschile sullo sfondo, sussurra e sembra invitare l’ascoltatore a seguirla per immergersi insieme nei suoi ricordi.
Tappa successiva é Middle Town; qui l’atmosfera si fa più nitida, meno trasognata.
Eccoci quindi come per incanto in una Parigi narrata nella sua nuda identità (Paris Rain) da un tintinnio di percussioni e chitarra acustica: ad essere evocata é una pioggia che pulisce l’anima.
Atmosfere ancora ovattate e sognanti in Monday Morning Yawning dove sembra davvero di intravvedere lo sguardo di Emma: quello che vede e sente.
Il mood insiste su questo piano narrativo: quello dei ricordi.
Gli sguardi, i primi fremiti, evocati da una melodia gioiosa e fiabesca: desiderio quasi di riviverli nella loro purezza, questo si respira in Long Letter.
Menzione particolare merita il penultimo brano del disco It Doesn’t Matter,
il momento più ispirato, a mio avviso, dell’intero lavoro sotto molti aspetti, soprattutto per il sapiente modulare della voce che diventa una dolce carezza al nostro ascoltare.
Il disco si chiude con il fotogramma di un altro luogo del viaggio dell’anima di Emma: l’accorata Lost in New York, quasi un sigillo a tutte le esperienze vissute, riassunte come per magia in questo emblematico brano che chiude Minor White, prezioso e toccante disco.
La speranza è che Emma Tricca, professione folk singer, sappia ancora regalarci in futuro momenti di puro lirismo, gioia e speranza come questi: con la sua voce tersa e cristallina e la sua inseparabile sei corde acustica.
Walter Pasero

Video/brani
All Along The Hudson

Emma Tricca Live at Shh! All day festival of Quiet Music
Emma Tricca live at Green Man Festival "500 miles"

EmmaTriccaOfficialSite
EmmaTriccaMySpace

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