martedì 18 gennaio 2011

SHORT REVIEWS - The Unsense "Il pifferaio di Pandora" (2010, autoprod. - distrib. Pirames Int.)

Non è un caso che il pezzo più incisivo di questo album d'ersordio degli The Unsense si intitoli L.A. Blues. I Doors e il vate Morrison di "L.A. Woman" costituiscono molto più di una luce guida per Samuele Zarantonello e soci. Timbro, stile e mood del vocalist non solo evocano, ma mettono in scena l'icona Jim. Contact me, My new direction, Indian sun e la già citata  L.A. Blues non sfigurerebbero in un album tributo alla band di Venice, ma potrebbero rappresentare un limite per una nuova realtà musicale. Sia chiaro, l'ascolto della "sezione Doors" di questo concept-album è piacevole e coinvolgente e, se vista come puro divertissement, davvero molto valida. Ma non di soli Doors vive "Il Pifferaio di Pandora". Una seconda anima rilancia echi dei Floyd di "Ummagumma" come di certa dark wave targata Sisters of Mercy o Southern Death Cult o, ancora, stille di progressive italico. Ecco quindi brani come Ritornerò e brucerò, London track e Crisalide, quest'ultima dal vago sentore di Grateful Dead. Ingenua e superflua Calori eterni (ancora i nastri al contrario!); la title-track, presente anche in versione elettronica come ghost-song, risulta inutilmente prolissa mentre potrebbe, proposta in diversa misura, diventare alquanto intrigante. Lavoro ben fatto, ma non del tutto innovativo e convincente. Bravi, ma un po' di coraggio in più non guasterebbe.
Maurizio Galasso

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