Ignazio Gulotta
Papillons Noirs
martedì 10 maggio 2011
HELP STAMP OUT LONELINESS: “Help Stamp Out Loneliness” (2011, Papillons Noirs/Goodfellas)
Il gruppo, qui al suo album di debutto, si è formato intorno al chitarrista Bentley Cook e al bassista Colm McCrory, entrambi mancuniani già responsabili del progetto Language of Flowers; intorno a loro si sono aggregati altri quattro musicisti che hanno dato vita a questi Help Stamp Out Loneliness il cui delizioso nome, traducibile come "Aiuto per sconfiggere la solitudine", è un omaggio alla canzone di Nancy Sinatra dall’omonimo titolo, e in linea con questi propositi iniziali la loro musica ci offre un twee pop frizzante e seducente, dalle melodie capaci di catturare al primo ascolto l’orecchio e l’interesse. Le composizioni hanno per protagonista principale la cantante irlandese D. Lucille Campbell, la cui voce nasale e profonda ricorda quella di Nico, anche se qui siamo ovviamente in un contesto musicale del tutto diverso rispetto a quello della cantante dei Velvet. Le dodici canzoni dell’album si muovono nell'ambito di un indie pop decisamente piacevole e sbarazzino dalle accattivanti armonie che ci rimanda alle melodie dolci amare dei gruppi Sarah Records e al pop elegante e sognante dei Saint Etienne, nei suoi passaggi più cupi al triste romanticismo dei Camera Oscura. Forse arrangiamenti più asciutti, meno ridondanti avrebbero permesso di valorizzare nella misura più congeniale la risorsa migliore della band, la voce di D. Campbell che risulta troppo spesso sommersa da cori femminili, organi, dodici corde jingle-jangle, drumming, piano, perché non vi è dubbio che i nostri sappiano comporre ottime e per nulla banali canzoni pop che possono piacevolmente riempire i nostri momenti di solitudine, ma corrono a volte il rischio di voler strafare. Fra i brani da segnalare innanzitutto Record Shop dedicata al personaggio di Marsha, interpretato da Sandra Bernhard, fan e persecutrice di una star televisiva nel film di Martin Scorsese “Re per una notte”, dove alle delicate melodie e a una musica spensierata si contrappone una storia torbida e inquietante. Poi la bella The Ghost With Hammer in His Hand, brano dedicato al pugile gallese degli anni Venti Jim Wilde, soprannominato appunto "Lo spettro col martello nelle mani", in cui la voce di D. Lucille dà il meglio esibendosi nei toni bassi a lei più congeniali; la malinconica Tracy Tracy, forse la canzone più suggestiva dell’opera, e la finale e lunga Split Infinitives, protagonisti ancora chitarra, tastiere e voce, ma che si conclude con un inaspettato e allegro coro finale che ci lascia l’animo addolcito e rasserenato. A conti fatti un buon esordio, che piacerà a chi ha amato il sound di The Orchids o di Belle and Sebastian, con qualcosa da rivedere, o meglio da lavorare in sottrazione, in fase di arrangiamenti; gli Help Stamp Out Loneliness si dimostrano in grado di scrivere buone canzoni pop che uniscono buon senso della melodia a storie dal contenuto spesso triste e poco rassicurante.
1 commento:
Questa è una bella novità.
L'ho trovato veramente carino questo esordio della band inglese.
Bravo Ignazio, bella scelta.
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