lunedì 25 ottobre 2010

GNAC with ALESSANDRA CELLETTI, "The Red Pages" (2010, Vertical Features/Goodfellas)

Non è facile riassumere in poche righe un’artista come Alessandra Celletti.
Pianista d’eccezione, ha studiato al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, dove si è diplomata. Il suo nome si è imposto all’attenzione del pubblico con il disco da lei stessa prodotto, "Les sons et les parfumes", contenente sue interpretazioni di musiche di Debussy, Ravel e Satie, quest’ultimo in particolare suo grande amore musicale.
Ha interpretato musiche di Philip Glass e Scott Joplin, nonché esplorato le possibilità espressive della sua voce nel suo album "No Way Out". E’ poi recente la collaborazione con Roedelius (Cluster, Harmonia) nell’album "Sustanza di Cose Sperata". Il regista Guy Ritchie (l’ex marito di Madonna) ha scelto l’interpretazione di Alessandra della prima Gnossienne di Satie per la colonna sonora del suo film “Revolver” del 2006.
Tra l’altro, Alessandra è un’ottima e fantasiosa illustratrice. Insomma un’artista a tutto tondo. Se volete saperne di più, leggete “Alessandra Celletti – Paraphernalia”, libro su di lei scritto da Massimo Marchini, quanto mai esaustivo e corredato da ottime foto.
Nelle sue peregrinazioni a 360° nel mondo dell’arte, Alessandra si è imbattuta
(su MySpace! poi dicono che i social network non sono utili) in Gnac, al secolo Mark Tranmer, polistrumentista e compositore britannico, già autore di una mezza dozzina di album, con il quale ha registrato, live in studio a Roma, questo "The Red Pages".
L’album si compone di venticinque tracce. Otto sono temi principali (main theme), scritti da Tranmer; le altre tracce sono variazioni (variations) per ogni tema, scritte a quattro mani da Tramner e Celletti.
In tutto il lavoro domina il piano suonato da Alessandra col consueto, magnifico tocco morbido che la contraddistingue.
Tramner si inserisce di tanto in tanto con la sua Fender Stratocaster, creando un accostamento sorprendentemente riuscito, considerato che il timbro di questa chitarra elettrica non appare il più adatto ad armonizzarsi col piano (una Gibson, magari semiacustica, sarebbe forse lo strumento a cui viene subito da pensare per una simile accoppiata). E’ difficile evidenziare un brano piuttosto che un altro all’interno del disco, dato l’altissimo livello delle performance e la sostanziale unità del progetto artistico.
Ci piace pensare a questo album come ad una riflessione in musica che, partendo dal 'tema principale' di ogni brano, si sviluppa nelle anche più meditative 'variazioni', venendosi così a creare un continuum di grande suggestione.
Le anime musicali dei due autori in questo viaggio ideale si rincorrono e si fondono in un’unica intenzione artistica a beneficio dell’ascoltatore, che non può rimanere indifferente alla proposta, anzi viene catturato dagli arpeggi sempre più sinuosi di Alessandra e dall’originalità delle composizioni di Gnac.
C’è anche un bonus cd, contenente demo e versioni alternative dei brani, nonché dieci nuove composizioni scritte e registrate dal solo Gnac.
A mo’ di post scriptum, un consiglio a tutti gli sfegatati appassionati di
rock: ogni tanto è bene assaporare anche quest’'altra' musica.
Lasciatevi irretire!

Ruben

video/brani
CostumeDrama
Slow Landscape (Part 1&2)
Gogol
The Struggle (variation 3)

MarkTranmerMyspace
AlessandraCelletti

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