sabato 5 marzo 2011

SHORT REVIEWS: Glamour Of The Kill, “The Summoning” (2011, Afflicted/Goodfellas)

La scena metalcore sta vivendo uno dei suoi periodi più rosei. Sull’onda di questo successo nel gennaio scorso è stato pubblicato il primo studio album dei britannici Glamour Of The Kill, “The Summoning”, in cui possiamo scoprire tutte le sfaccettature della band. Il disco parte con Malevolent Reign, pezzo unplugged che prepara l’ascoltatore a Feeling Alive, dove si fa notare la particolarmente ben fatta parte finale, che accontenta pure i fan alla ricerca di sonorità più aggressive. Continuando l’ascolto si incontrano buoni pezzi, come World’s End e l’omonima The Summoning e per tutto l’album ci si rende conto del valore della band, che riesce ad accostare molto bene la voce melodica del cantante e sonorità più dure. Purtroppo alla fine ci si scontra con la realtà e cioè che abbiamo sì di fronte un lavoro di buona fattura, ma ciò nonostante resta difficile assimilare, in generale, il lavoro del gruppo. Non tanto per la complessità dei pezzi, quanto per la loro eccessiva somiglianza: soprattutto per quanto riguardo la struttura delle singole tracks, che vedono sempre il solito ritornello punk rock e la solita back voice metal. I Glamour Of The Kill hanno già diviso il palco con band come Metallica e Avenged Sevenfold, a dimostrazione della loro bravura, ma rimangono ancorati a quell'universo metalcore che evolve fin troppo lentamente. Un cd, quindi, di cui è consigliato sicuramente l’ascolto: ma se state cercando un barlume di evoluzione nel genere, questo album non fa per voi.
Francesco Castignani  

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